Campeggio all’isola D’Elba

by SimoneDF
tenda 5 posti

Come ogni settembre, da quando ho aperto il blog, ci tengo a tenervi aggiornati sulle nostre vacanze.

Un tempo vi scrissi che siamo molto democratici in famiglia e chi mi segue si aspetterà sicuramente un post sulle vacanze in montagna. Diciamo che quest’anno un po’ particolare abbiamo deciso di fare il campeggio all’isola d’Elba.

Scelta contro corrente, contro tutte le ipotetiche norme di sicurezza anti Covid-19, in apparenza. Non è l’anno migliore per fare le prove generali delle future vacanze in campeggio, vista la complessità del momento. Alla fine, però, lo possiamo raccontare.

Avoja se lo possiamo raccontare vero? Raccontaje de quando er piccoletto si è chiuso da solo nel bagno delle donne per fare pipì, oppure di quanti santi hai invocato per mettere 3 picchetti de pastafrolla sulle rocce granitiche dell’isola…se non fosse stato per il vicino austriaco che ha avuto pena pe’ te ancora staresti a picchetta’…

Si si, va bene, ma non c’è bisogno di sputt…volevo dire, di spoilerare un po’ tutto quello che abbiamo fatto  prima ancora d’iniziare!

Da dove cominciare? Mumble Mumble…

Partiamo dal COVID. Il lockdown, la cassa integrazione e altri imprevisti ci hanno fatto riflettere sul “dove” e ma soprattutto sul “quanto ci costa?”

Così, ragionandoci un po’ su, abbiamo optato per l’Isola d’Elba, e provare finalmente il brivido di fare il campeggio in tenda con i figli.

Addio sogni di gloria di camminate in montagna, sigh sigh! Ci vedremo il prossimo anno, salutatemi la cima dei monti, le caprette che fanno ciao, Heidi che gira un cannone alle caprette…ma almeno andiamo su qualcosa di bello e abbastanza economico, che non fa mai male, soprattutto in questo periodo.

Cosa portare in campeggio? Non è l’articolo giusto, ma preparerò un post ad hoc il prima possibile. Tiriamo giù una lista di cosa abbiamo e cosa non abbiamo, dell’indispensabile e del superfluo. Et voilà!!! Siamo pronti per l’avventura.

Come al solito, ci siamo ridotti all’ultimo anche perché il braccio di ferro tra mare e montagna dura da settembre a giugno. Alla fine ci siamo fatti 10 giorni di tenda. Per non rimanere traumatizzati da 11 giorni consecutivi di tenda alla prima esperienza, optiamo per 7 giorni di tenda affittata lì, con cucina e frigorifero e i rimanenti 4 giorni nella nostra tenda.

Volevamo un inizio abbastanza soft…secondo voi sarà andata così? Continuate a leggere e lo scoprirete.

Il terrore principale è stato il bagno in comune! La leggenda narra che nei bagni dei campeggi il coronavirus sia grande come una palla di calcio e che violenti le narici dei malcapitati per infilarcisi dentro e finire nei polmoni. Ho visto gente secca come un chiodo entrare per lavarsi i denti e uscire con una 6 di reggiseno…

Questa leggenda è persino arrivata alle orecchie di mia mamma che, un po’ per preoccupazione, un po’ perché è la mamma, ha realizzato la cosa dopo diverse settimane dalla prenotazione. Così un giorno mi chiama e mi dice: TU PER ANDARE IN CAMPEGGIO DEVI COMPRARE UN WATER CHIMICO! HAI CAPITO? TE LO DEVI COM-PRA-RE!

Avete presente la goccia d’acqua dei rubinetti che perdono? Plic…plic…plic…alla fine non l’ho accontentata. Figuratevi: abbiamo una macchina di 4 metri circa, versatile, in cui ci devo schiaffare dentro praticamente il contenuto di un armadio a 6 ante.

Ora dico, solo quel coso mi occuperebbe mezzo portabagagli, se non di più. Per non parlare di quanto costa! E poi che fai, una volta lì? Ti costruisci una tenda degli indiani con gli asciugamani e gli accappatoi ogni volta che devi fare un bisognino? No, ti potresti comprare la cabina per cambiarti/farti la doccia/ fare la cacca…altro spazio e altri soldi…No no.

E poi parliamoci chiaro: il COVID-19 non si trasmette appoggiando le chiappe sopra il water opportunamente igienizzato col lanciafiamme…ma questa è un’altra storia.

Detto questo i nostri 11 giorni li abbiamo trascorsi al

Camping Rosselba le palme

Tramonto sul golfo di Portoferraio all’isola d’Elba visto dal camping Rosselba le Palme

Con una vista così godi come un riccio…di mare! 🙂

Questo bellissimo camping lo abbiamo trovato per caso, prima Annurchetta nel suo disperato tentativo di convincermi, poi io. Il camping si trova a 15 minuti da Portoferraio, nello stesso golfo (Portoferraio è a ovest, Il camping a est).

Mappa stradale da Portoferraio a Rossella le PalmeLa principale particolarità di questo campeggio è il fatto che si estende in altezza, cioè è tutto in salita 😱. Il lato positivo è che i glutei ti diventano d’acciaio, il lato negativo è il polmone d’acciaio per raggiungere la tenda i primi giorni.

A disposizione nel campeggio ci sono tre bar (uno all’ingresso, uno in piscina e uno nella spiaggia riservata), un market, un ristorante, una piscina per i grandi, una per i più piccini, che è a parte, e della vasche idromassaggio con annessi scivoli per il divertimento di tutti.

Sempre all’ingresso si trova una porta con i ragazzi del centro diving, che organizzano escursioni di snorkeling e di immersione. Un paio di volte a settimana fanno delle dimostrazioni in piscina avvicinando i piccoli a questo mondo.

Istruttori di diving con bambini per una dimostrazione in piscina

Anche Paraventolo ha sperimentato l’immersione nella piscina da mezzo metro, accompagnato dai ragazzi del centro diving.

Aggiungeteci un campo da tennis/basket, un campo da calcio, una struttura abbastanza grande con giochi, che è il quartier generale del mini club, un percorso vita e una spiaggia riservata ai campeggiatori…che volete di più? Una SPA, direte voi.

C’è anche quella: è la novità del 2020! C’hanno visto lungo…e hanno avuto una fortuna con la “C” maiuscola…nemmeno l’avranno inaugurata (no lo so, tiro a indovinare).

Una particolarità: all’interno del campeggio c’è un giardino botanico, molto carino, e degli appartamenti. Dovete sapere che oltre alle piazzole per tende, camper o roulotte sono a disposizione diverse soluzioni.

Piantina del campeggio Rosselba Le Palme

La piantina del campeggio e cerchiato in nero la piazzola dove eravamo con la tenda.

Facciamo degli esempi: ci sono case mobili, tende da affittare, tende con cucina e frigo, tende con cucina, frigo e bagno (finite da una vita, al momento della nostra prenotazione), di diverse metrature e tipologie. Un po’ per tutti i gusti e per rimanere al passo con la moda del “glamping”.

La nostra soluzione era la più semplice: tenda con cucina e frigo, letto matrimoniale in una stanzina e letto a castello nell’altra: la tenda CAROVANA!

Immagine di una tenda fatta a casa mobile

La prima settimana abbiamo dormito qui: ottima vista, ottima posizione. Un po’ caldo di giorno dentro la tenda…il resto era ok.

Nel campeggio era presente uno staff di animazione di tutto rispetto, da me e da tutti molto apprezzato: i just friends. Davvero bravi, preparati, mai invadenti e sempre propositivi. Devo ringraziarli davvero molto per tutto quello che hanno fatto per rendere ancora più bella e preziosa la vacanza in questa splendida isola.

Grazie a tutti: Juna (con cui abbiamo particolarmente legato), Susan, Ilaria, Emanuel, Nunzio, Yuri e Giuseppe. Ci avete davvero lasciato nel cuore un bellissimo ricordo che porteremo con noi durante l’inverno, per scaldarci quando sentiremo freddo.

4 persone sul palco a fare spettacolo

Ecco qui una performance che mi ha fatto scompisciare dalle risate! Mitici Just Friends.

Una serata, questi signori, l’hanno dedicata ad un musical da loro ideato e preparato, per raccontarci della bellezza di Napoli. Lo hanno fatto attraverso le canzoni più rappresentative, intervallate da brevi descrizioni dell’origine delle canzoni, delle particolarità e invenzioni che sono nate proprio a Napoli. FANTASTICO! Cantavamo tutti, pure i pochi stranieri non appestati che sono venuti in Italia! Uno spettacolo fantastico.

I bagni del campeggio

Credo che sia stato il terrore della vacanza. I bagni sono bel distribuiti e raggiungibili dalle varie zone del campeggio. In alcuni (non in tutti) è presente una baby room dove poter cambiare i bimbi e fargli la doccia. No, il water per i più piccini non c’era! Questo secondo me è un aspetto migliorabile.

Detto questo, siamo arrivati di domenica mattina, abbiamo fatto un giro nei bagni e all’inizio ci aspettavamo di trovarli un po’ più puliti. “Diamine, col Covid 19 in agguato..” ho pensato.

Nei giorni successivi la situazione è migliorata. I bagni erano spesso puliti e passavano almeno 3-4 volte al giorno. Forse la domenica è la giornata campale di accoglienza e quindi la priorità è preparare e sanificare le strutture.

Comunque il problema grosso (dei bimbi) è stato il battesimo di fuoco…beh, non proprio fuoco😅. Sia Sereno Poco Variabile che Paraventolo hanno fatto molta fatica a lasciarsi andare.

Il più piccolo in particolare non ne voleva sapere di sedersi sopra il copri water dopo aver opportunamente igienizzato la tavoletta. Alla fine si è trattenuto talmente tanto che lo show lo ha fatto…indovinate un po’? Mentre ci stavamo prendendo una piadina per cena a Capoliveri!

Il presagio di quella disfatta si era capito da quando, appena arrivati nel paese, bellissimo, tra l’altro, il nanetto continuava a toccarsi le mutandine. Io avevo intuito la gravità della situazione e ho chiesto ad Annurchetta se era il caso di andare nei bagni pubblici del posto per…beh, avete capito. No categorico! Figuriamoci, dai water si narra che fosse uscito il Minotauro! Quindi…no!

Alla fine, capendo che prima o poi il nostro piccolo oste ci avrebbe presentato il conto, vado in avanscoperta per valutare la fattibilità di sganciare il malloppo in quel di Capoliveri.

Non ci credevo! Il bagno, a pagamento, era una favola! Praticamente più pulito di casa nostra e di un albergo! Un tizio era pagato per sanificare non appena si usciva di lì. 50 centesimi il prezzo da pagare…per come erano tenuti, anche 5 € erano benedetti.

Corro incontro alla mia famiglia ma il danno era già fatto…pazienza, capita.

A parte questa piccola parentesi e gli innumerevoli falsi allarmi, c’è stato solo un altro momento clou dell’esperienza bagno: la pipì in piedi da solo.

Abbiamo spiegato a Paraventolo il modo migliore per fare la pipì da solo senza toccare niente. Una sera però, il fato ha voluto che anche a Sereno Poco Variabile “partisse la ciavatta” (vuol dire: si è incavolato) e ha deciso di fare la pipì in piedi da solo. Nel bagno delle donne.

Secondo voi, qual è l’altezza del lillo di Sereno Poco Variabile? Della ceramica sotto la tavoletta.

Secondo voi, per fare pipì, un bimbo di 4 anni, è attento a non toccare niente?

Sempre secondo voi, riesce  a tirare lo sciacquone senza toccare altro?

Benvenuti nella mia imprecatissima esperienza. Quel manigoldo, dopo essersi dileguato strillando “faccio pipì da solo” è scappato nel bagno delle donne e si è chiuso dentro. Erano le 21:30 circa. I bagni erano vicini, ma le urla sono arrivate lontano.

Inutile incaricare Paraventolo che, poverino, ha fatto del suo meglio. Niente. Alla fine, in preda alla trance agonistica mi sono lanciato dentro scusandomi, ho sradicato la porta e portato via il farabutto.

Prima o poi impareranno…nel complesso è andata benino. Ma che fatica…

Il mini club

bimbi seduti al tavolo del mini club.

Le animatrici Susan e Ilaria sono brave e la sanno lunga! Qui è in atto la gara Masterchef.

Come ogni anno le nostre speranze di respirare qualche ora al giorno s’infrange contro il muro del mini club. Eh già, perché i due farabutti non se lo sono mai cagato il mini club, purtroppo per noi. Quindi quest’anno abbiamo perso in partenza.

Eppure noi li abbiamo portati lo stesso  e…MIRACOLO! Grazie alla immensa pazienza di Susan e Ilaria quest’anno sia Paraventolo che Sereno Poco Variabile si sono divertiti!

Non ci credevo: chiedevo ad Annurchetta di darmi dei pizzicotti, degli schiaffi sulla chierica abbrustolita dal sole. Tutto vero! Quando poi ho visto Paraventolo, il dio dello stare nell’ombra, schivo e lontano da tutte le attività di gruppo fare la baby dance ho seriamente pensato di farmi un tatuaggio per mettere nero su bianco questo storico evento.

Anche Sereno Poco Variabile ha fatto la baby dance, a modo suo. Accanto al fratello maggiore, sotto la cassa, immobile, a coprirsi le orecchie con le mani.

Alla fine della vacanza i due erano la certezza nel mare dell’andirivieni. Non volevano perdersi (o quasi) tutti gli appuntamenti, perché ognuno di essi era una scoperta: dalla gara di Masterchef a squadre al torneo di calcetto, alla creazione di un bellissimo dipinto.

Pro e contro

Prima di concludere vorrei spendere due parole sui pro e i contro di un campeggio del genere.

Pro:

  • il campeggio è molto verde, bellissimo e ha una vista sul golfo, al tramonto, davvero incantevole;
  • è ventilato, anche se il sole picchia come un fabbro impazzito il venticello non manca mai, è fresco e non senti mai caldo. Da tenere in considerazione. Di notte è una pacchia dormire così;
  • L’organizzazione delle piazzole ti permette di avere una certa privacy: non abbiamo mai avuto la sensazione di essere troppo appiccicati agli altri o sentirci dei capponi d’allevamento. Il giusto spazio per una vacanza ad agosto, soprattutto quest’anno;
  • La spiaggia è piccola e poco affollata: bella e selvaggia, mi ricorda un po’ la Corsica. Per arrivare bisogna fare una passeggiata di circa 5 minuti piacevolissima tra i pini, scendere dei gradini, costeggiare 50 metri circa la strada e poi scendere giù. La vista dal bar è molto suggestiva!

Contro:

  • il campeggio è tutto in salita: se ci tenete ad essere in forma è perfetto! Per chi ha dei bambini piccoli farla con il passeggino può essere un po’ problematico e faticoso, soprattutto se avete la tenda in cima.Ma nel campeggio si può girare in macchina.Per me non è un problema sia il fatto che le macchine possono girare (per arrivare alla piazzola) sia che c’è da faticare un po’. Mi metto però nei panni di tutti i neo genitori: pensateci bene, la salita non è di sicuro una comodità.
  • Il terreno: sapevo che i picchetti di Decathlon lasciano un po’ a desiderare, ma in terreni morbidi fanno il loro dovere bene. All’Elba NO! Quando abbiamo fatto lo spostamento dalla tenda del camping alla piazzola non avevo considerato questo aspetto. Con un martelletto di gomma da 4,9€ sono stato, come ben ricorda il mio alter ego, a picchettare sotto il sole e le madonne per ben 20 minuti per fissare alla volemose bene 3 picchetti. Avevo caldo, sudavo più di Lawrence d’Arabia e imprecavo come uno scaricatore di porto.In quel momento è apparso l’angelo della tenda accanto che, probabilmente saturato da tutti gli smadonnamenti e piagnistei che stavo facendo, riconoscibili anche in lingua tedesca, si è affacciato alla piazzola, pieno di carità e compassione.

    Mi guarda, poi guarda la tenda, poi guarda i picchetti, poi allunga la sua angelica mano per porgermi un’ascia. No, non era per fare a pezzi la tenda: la testa di quell’ascia pesava più o meno come una mazzetta da 5 kg.
    Mi ha detto in inglese “fai pure, quando hai finito, rimettila qui sotto al tavolo!” I miei occhi si sono illuminati di speranza. Ho comunque detto ad Annurchetta di comprare i picchetti in acciaio, quelli che usa Jeep Robot per perforare i nemici.Grazie al mio vicino austriaco quella notte non abbiamo dormito all’aperto.

Il mare

L’isola è conosciuta per le bellezze che il mare offre ai vacanzieri. In effetti mi è garbata di molto, anche se ho la carnagione trasparente.

Diciamo che il post lockdown non ci ha fatto venire una voglia matta di viaggiare, ma di staccare la spina. Trovare il giusto compromesso tra riposo e visite intorno al campeggio è stato il nostro obiettivo principale.

Per quanto riguarda le spiagge, abbiamo goduto di acqua limpida e di giuste quantità di sole.

Vediamo qualche dettaglio in più.

La spiaggia dell’ottone

spiaggia libera nel golfo di Portoferraio

La spiaggia del campeggio è giù in fondo, dove sono gli ombrelloni bianchi. Noi però preferiamo la parte libera, più selvaggia.

La spiaggia del campeggio. Per arrivarci, dicevo, si fa una passeggiata breve e molto piacevole tra gli alberi, che portano alla strada. Si segue sulla destra la strada e dopo la curva, 50 metri in circa, si scende verso la spiaggia del campeggio e di un hotel lì vicino.

Durante la discesa delle scale a destra e sinistra dei tavoli in legno per poter mangiare e godere della magnifica vista. Magnifica, ve lo assicuro.

Si arriva al bar, dove una specie di terrazzino ben curato con travi in legno fanno da cornice agli aperitivi serali, di ritorno dalla spiaggia.

vista dal terrazzino del bar

Devo dire che la spiaggia merita! Come vedete sotto il terrazzo, uno spazio dedicato al centro diving.

Proseguendo per le scale si arriva, infine, alla spiaggia. Poco profonda, ombrelloni giusti e distanziati. Avanti a sinistra, nel golfo, Portoferraio. Avanti a noi lo scoglietto: uno scoglio con un faro, dove si fa snorkelling o immersione e, visto che è bandita la pesca perché riserva naturale da 50 anni circa, è tanta roba (40€ per fare l’escursione dalle 14:30 alle 17:00, tutta l’attrezzatura la forniscono loro).

Sulla destra l’insenatura prosegue, verso una parte più selvaggia, con due alberi che arrivano con le fronde nell’acqua e un po’ più di spazio dove mettersi se non si prende l’ombrellone.

spiaggia con alberi che arrivano in mare

Questa spiaggia è bella e frequentata il giusto!

Mi ricorda molto la Corsica, quel pezzettino si spiaggia.

Per entrare in acqua meglio le scarpine, ma si può anche senza. Ci sono i sassi ma in alcuni punti si può anche stare senza. L’acqua è bella, pulita, ci sono molti agglomerati di alghe o vegetazione marina. Pesci si, ma non troppi.

Voto complessivo della spiaggia: 8,5

La spiaggia di Sansone

panorama della spiaggia di sansone

Ne vale la pena! Andateci!

Una delle spiagge più belle dell’isola d’Elba. Meravigliosa, suggestiva e, purtroppo, piena come non mai in agosto. E meno male che non c’era troppa gente, mi hanno detto.

Non oso immaginare ad agosto in una situazione normale.

La spiaggia è a circa 20-25 minuti dal nostro campeggio. Per non avere problemi ci svegliamo presto e siamo lì per le 8:30 del mattino.

Mappa-Spiaggia-di-Sansone-ElbaGià si intuiva che la gente sarebbe arrivata a frotte: il parcheggio era già difficile a quell’ora!

Nonostante ciò non ci abbattiamo e scendiamo per arrivare alla spiaggia. la strada all’inizio asfaltata diventa sterrata e scende per una stradina stretta e impervia per un po’. Ci sono gradoni, sembra quasi un sentiero di montagna. Un po’ complicata per i bimbi piccoli e per i passeggini (lasciateli in macchina, fidatevi).

Si arriva alla spiaggia, finalmente. Annurchetta butta subito un asciugamano per terra, io le faccio segno di aspettare e mi sposto, camminando lungo la riva, verso sinistra.

La vera spiaggia di Sansone è la caletta, se così si può definire, accanto. Arrivo nel punto di confine tra le due spiagge, in una piccola insenatura all’ombra dove si poteva stare al massimo in due famiglie.

Insenatura tra le rocce con bambini

Meno male aver trovato libero questo angolo, lontano da tutti!

Avendo Già capito come sarebbe andata a finire, mi pianto lì e faccio arrivare la ciurma con tutto. Wow! Siamo davanti a una splendida roccia che ha un passaggio interno.

Roccia nel mare della spiaggia di Sansone.

Wow!

passaggio all'interno della roccia

All’ingresso l’acqua è  1 metro e mezzo, quando si esce dall’altra parte non si tocca, ma è bello e divertente farlo con i figli.

Ci godiamo la vista e il mare. Prima di tuffarmi risalgo per proseguire fino alla spiaggia di Sansone vera e propria. Non è il massimo passare di lì con un bimbo piccolo. La strada sale abbastanza, è scivolosa, senza staccionata con uno strapiombo sulla destra prima di scendere verso la spiaggia Sansone vera e propria.

Me cojons! Tutta piena. Non scendo. Mi godo la vista, scatto delle foto al panorama e ai miei amori, scendo e splash! Un bel pinzimonio di palline in acqua di mare!

Ci siamo goduti fino a ora di pranzo il mare, nell’ombra della piccola insenatura. Il via vai di gente è stato molto intenso e qualche ondata di troppo causa barche ci ha rotto un po’ i maroni. Un po’…ma non troppo.

Quando siamo andati via la spiaggia era completamente piastrellata di asciugamani e noi abbiamo fatto un po’ di fatica per passare in mezzo e riprendere il sentiero.

meno male che ci siamo defilati!

La spiaggia merita un bel 9,5, ma la folla di sicuro gli toglie mezzo punto.

Voto complessivo:9

La spiaggia di capobianco

vista della spiaggia di Capobianco dal bagnasciuga

La spiaggia di Capobianco non è molto lontana dalla spiaggia di Sansone. In generale tutta la parte nord dell’isola ha spiagge molto belle, per quanto ho visto.

Poco prima della spiaggia di Sansone si trova la spiaggia di Capobianco, sopra Portoferraio, sul versante Nord. Molto suggestiva e bella. Siamo arrivati alle 17 con l’intenzione di stare fino al tramonto e poi spostarci a Capoliveri per gustare la famosa piadina del misfatto.

Mappa percorso dal campeggio Rossella le palme alla spiaggia di CapobiancoSi può parcheggiare proprio di fronte alla spiaggia, alla“ modica“ cifra di 6€ per mezza giornata.

La spiaggia è di ciottoli bianchi, lunga. L’acqua è trasparente, azzurra. C’è tanta gente anche se sono le 17! E Che caspita! Ma un aperitivo non ve lo fate?

Non si trova uno spazietto che sia a 2 metri di distanza dagli altri. Comincio a girare intorno a un famiglia, come un avvoltoio impazzito. Ho capito che si stanno preparando per andare via! Roteo gli occhi, faccio delle spirali intorno a loro (un po’ difficile, visto che sono appoggiato al fianco delle roccia) e comincio a dimenare l’asciugamano, per marcare il territorio.

la gente mi prende per scemo ma io continuo: quel posto è mio!

Intimorita, la famigliola scappa e accenna a un sorriso misto tra compassione e sgomento. Ci fiondiamo in stile “ I Croods” sui ciottoli e buttiamo gli asciugamani per terra.

I piccoli giocano, lanciano i ciottoli e si fanno travolgere dalle ondine sul bagnasciuga. Si divertono e io mi diverto a guardarli. Poi ascolto il suono delle onde che si infrangono a riva, chiudo gli occhi e focalizzo l’attenzione sulle voci dei miei pargoli.

bimbi seduti in riva al mare al tramonto che giocano con le onde

Li vedi ridere, li vedi contenti. Basta questo a ridarmi serenità.

Bello, soave, rilassante, emozionante. Non bisogna mai sottovalutare l’importanza di certi momenti. Vanno assaporati. Avere coscienza che quel momento è il presente e lo sto vivendo in tutta la sua bellezza è qualcosa che mi sta insegnando lo yoga e la sporadica meditazione che sto facendo.  Grazie!

Facciamo una passeggiata, torniamo agli asciugamani, raccogliamo tutto e saliamo per cambiarci come degli scappati di casa vicino alla macchina.

Voto complessivo della spiaggia:8

La spiaggia del Forno

panorama della spiaggia del fornoSituata nel golfo della Biodola, che è il golfo alla sinistra del golfo di Portoferraio, questa spiaggetta è carina e piccola. Per arrivarci ci vogliono 25 -30 minuti di macchina.

Percorso Rosselba spiaggia del FornoSi percorre una stradina che ti fa pensare “ma chi me lo ha fatto fare d’infognarmi qui dentro!”. Alla fine non è così male.

Si fa un pezzetto di strada con vista sul golfo, anche questo molto bello. Anche qui il mare lo abbiamo fatto nel pomeriggio, verso le 17. La mattina abbiamo trovato la giusta quadra: colazione, mini club i bambini e pilates noi, poi svago in piscina e pranzo. Routine vincente non si cambia! 😉

Ci accomodiamo nella parte più a destra, dove ci sono scoglietti e un fazzoletto libero di spiaggia. Anche qui la spiaggia è poco profonda e a quell’ora c’è il giusto numero di persone.

La cosa carina è vedere tutte le casine e i ristoranti che si affacciano sul mare.  ti fanno venire voglia di bussare alla loro porta e fare un aperitivo sulla loro terrazza!

Paraventolo ha fatto amicizia con un paguro che ha trovato in acqua e gli ha dato il tormento (in senso buono) per un bel po’. Era diventato un secondo fratello. Sereno Poco Variabile idem: erano ipnotizzati da ‘sta povera bestiola.

Dopo un bel po’ di minuti di convincimento siamo riusciti, prima di andare via, a farglielo ributtare in mare, nella sua casa. Ci è rimasto male, ma poi ha capito che ora, quel paguro, è nel bar dello scoglio a raccontare ai suoi amici della fantastica avventura che gli è capitata.

Voto complessivo: 7,5

La spiaggia di Marina di Campo

Un pomeriggio siamo andati a trovare mia cognata al campeggio “Le ville degli ulivi”, vicino marina di campo. Da lì ci siamo mossi per andare al mare a farci un tuffetto.

Percorso Rosselba ville del UliviAll’anima de li mortacc…la spiaggia era un carnaio, vero e proprio. I polli da batteria si sarebbero sentiti soffocare, in mezzo a quella bolgia.

Nonostante tutto, con un paio di minacce di morte siamo riusciti a trovare un po’ di spazio per lasciare le nostre cose.

La spiaggia è sabbiosa, non servono le scarpine. Nonostante siamo capitati in un giorno un po’ nuvoloso e non si vedeva bene il colore dell’acqua, si intuiva che era davvero bella e blu. Infatti, dopo aver affittato un pedalò, ci siamo allontanati un po’ per farci un tuffo nell’acqua alta.

Lì si è visto bene quanto fosse limpida e pulita.

La spiaggia secondo me merita 7,5 come acqua, ma la troppa, davvero troppa gente, abbassa la mia personalissima votazione.

Voto della spiaggia: 6,5

Mare…ma non solo!

Siamo su un isola…e fin qui lo sappiamo tutti. Non ci siamo fatti mancare però un paio di giretti lontano (si far per dire) dal mare.

Da come avete capito, una serata l’abbiamo passata a Capoliveri, a gustare una piadina e a fare le corse ai bagni pubblici.

L’altra escursione, che ci è piaciuta tantissimo, l’abbiamo fatta la parco minerario di Rio Marina.

Capoliveri

Vista di Capoliveri

Capoliveri è davvero carina! Questo scorcio è dalla piazza principale.

Essendo abbastanza ignorante con la “GNU” maiuscola  non mi sono documentato sulla cittadina prima di andare. Così mi sono perso un po’ di sfumature e dettagli, durante la passeggiata, di cui mi sono reso conto meglio dopo qualche giorno.

Percorso Rosselba CapoliveriCapoliveri è una cittadina che si trova arroccata su una collina a 167 metri sul livello del mare. Quindi dal borgo si può godere di una bellissima vista, che vi consiglio al tramonto.

Appena arrivi ci sono un paio di parcheggi, uno molto grande, dove lasciare la macchina. Una navetta fa la spola tra il parcheggio e il centro del paese per portare i turisti in centro, visto che è abbastanza in salita! Porcaccia la pupazza che fortuna! Saliamo tutti bardati con le mascherine, come se fosse una reunion di banditi e in tre minuti siamo su!

La miniera

Una particolarità: dove si aspetta la navetta c’è un enorme contenitore in ferro arrugginito, sospeso, con su scritto “calamita”. In poche parole Capoliveri è famosa per la miniera di Calamita, che suppongo prenda il nome dall’omonimo monte, da cui si estraeva il ferro.

La miniera è chiusa dal 1981, ma ci sono delle visite interessanti da fare. Uno è denominato percorso 1, facile, non ci sono da fare discese ed è nella galleria più antica. Lo possono fare anche i bambini.

Il percorso 2 invece è più impegnativo e da qualche parte avevo trovato che non potevano farlo i bimbi sotto i 12 anni. Si scende di circa 24 m nel sottosuolo, attraverso le scalette della miniera, con la sola luce del casco da minatore. Un’esperienza interessantissima, secondo me.

Non abbiamo fatto nessun percorso, ho solo letto le informazioni dal sito delle miniere di calamita.

Torniamo al borgo. Capoliveri è molto carina, per arrivare in centro si fa una passeggiata tra tavolini all’aperto dei ristoranti e bancarelle con specialità o prodotti tipici. Non siamo troppo accalcati, si riesce a mantenere una certa distanza dagli altri.

Paraventolo adocchia del miele biologico, che ci promettiamo di comprare al ritorno.

A metà strada troviamo esposti i carrelli delle miniere.

carrelli di una miniera lungo la strada di un paese, bambiniInteressanti. si arriva in centro. C’è gente, non c’è che dire! Meno male che la maggior parte è in mascherina e la cosa mi fa molto piacere!

Detto questo mi metto subito al lavoro per trovare la piadineria di cui mi ha parlato il collega. La ricerca è dura, Sereno Poco Variabile comincia a toccarsi le mutande. Finalmente arriviamo alla piadineria, dopo discussioni se portarlo al bagno pubblico oppure no. La risposta già la sapete…

Vi consiglio vivamente di farci un giro, di godervi il panorama e magiare lì la sera. Merita davvero tanto.

Dopo la dispersione delle frattaglie di Sereno Poco Variabile ai 4 venti e dopo aver recuperato in extremis la situazione, mangiamo e passeggiamo. Un secondo attacco di mal di pancia mi costringe a tornare dal nostro amico (ormai si, è un nostro caro amico): il custode del bagno pubblico. Nel frattempo Annurchetta e Paraventolo fanno la fila per un bel gelato.

Insomma, non ci siamo fatti mancare davvero niente!

A parte la piccola e marrone parentesi dell’imprevisto al secondogenito, la gita è stata gradita. Ah! Dimenticavo: al ritorno ci siamo presi il bel barattolo di miele biologico.

Il parco minerario di Rio Marina

Premessa

Mentre io, Sereno Poco Variabile e Paraventolo eravamo intenti a lavare i piatti tutti insieme appassionatamente, compare un bimbo di 9 anni che si mette a lavare delle pietre decisamente particolari.

Subito attira l’attenzione di tutti e 3. Chiedo cosa stesse facendo e lui ci racconta di aver fatto l’escursione al parco minerario di Rio Marina su un fuoristrada. Le pietre le ha raccolte nella miniera a cielo aperto (con tanto di piccone) e tutto quello che ha raccolto è il suo trofeo, da portare a casa. WOW! StraWOW! AlimortacciWOW!

Il ragazzino ci saluta e ci lascia lì come dei broccoli a rimuginare. Dopo 5 minuti torna e ci mostra un contenitore di vari minerali, comprati al museo. Bello e interessante. Ho deciso: si fa anche noi.

Così mi sono documentato, ho fatto un paio di telefonate per capire cosa potevamo fare: il fuoristrada no perché il più piccolo è troppo piccolo. Optiamo per il trenino, più adatto.

12€ gli adulti, 7,50 per i bambini: 39€ in totale. Daje!

L’escursione

bambini nella miniera a cielo aperto durante una escursione

I bimbi si sono davvero divertiti durante questa escursione.

La strada per arrivare a Rio Marina è molto bella e suggestiva, tutta curve in salita e discesa, non troppo larga. Di giorno è una bellezza, di notte…una schifezza. Se posso darvi un consiglio evitate di farla la sera che è, secondo me, un po’ pericolosa e buia.

Percorso Rosselba Rio MarinaArriviamo lì dopo circa 25 minuti di strada dal campeggio. Rio Marina è bella, molto caratteristica. Ammazzate aho che saliscendi! Mi sembra San Francisco! Ci sono salite che, più che salite, mi sembrano ferrate!

Tralasciamo questo particolare e andiamo avanti, che è meglio. Lascio la famiglia nei pressi del museo, per fare i biglietti. Io parcheggio la macchina a 100 metri in linea d’aria dal museo e a 100 metri di dislivello.

Nel prezzo del biglietto è compreso il giro al museo, in cui al piano di sotto c’è riprodotta una parte della miniera. Approfittiamo per farci un giretto e vedere come è stato preparato bene il tutto.

 

La riproduzione dell’ingresso in miniera, nell’attesa di prendere il trenino.

La riproduzione è fatta bene, i bambini sembrano curiosi e interessati: un buon inizio. Continuerà così? Speriamo…

Ora della partenza! Ci indicano la strada per andare a prendere il trenino (un trattore mascherato da trenino). Si parte. Il tragitto per arrivare su, alla miniera a cielo aperto, dura una ventina di minuti almeno. Noi eravamo nel secondo vagone. L’altoparlante che spiegava un po’ la storia, i minerali e tutto il resto è rotto e noi non abbiamo praticamente capito una cippa fritta.

Pazienza! Lo scenario intorno è molto bello: saliamo tra fianchi della montagna colorati, con vista su Rio Marina e il mare. Bello!

vista di Rio Marina durante la salita

Beh…in realtà la foto non è scattata dal trenino. Ma rende molto bene l’idea di come è il paese.

vagone arrugginito in miniera

Ogni tanto, qua e là, resti di quel che era la miniera. Forse preparati per la visita.

Ogni tanto ti facevi una splendida boccata di petrolio grezzo, buttato fuori dal trattore, per poi tornare ad essere completamente risucchiato dall’ascolto dell’altoparlante ostrogoto mal funzionante.

Si arriva al campo di estrazione. Il trenino si ferma. Il signore che lo guida scende e comincia a raccontarci la storia della miniera.


Rimaniamo incantanti ad ascoltarlo per più di dieci minuti. Ci racconta del perché è stata chiusa (la concorrenza), del perché è a cielo aperto (perché il terreno frana) e ci spiega le differenze tra le varie miniere presenti nell’isola.

La cosa che mi ha colpito è che i cunicoli sotterranei  sono tutti sostenuti da travi di castagno. Io mi aspettavo che fossero di acciaio, o comunque una struttura in metallo. Invece no! Il perché?

Perché le travi in castagno, e di legno in generale, prima di collassare e spezzarsi scricchiolano, dando il tempo ai poveretti che si trovano nel cunicolo di darsela a gambe e salvare la pelle.


Ritorniamo allo scavo. Il tizio finisce la sua spiegazione, innaffia un contenitore pieno di picconi con disinfettante come uno chef farebbe col vino sulla padella a fiamma alta. Poi distribuisce le buste per portare a casa il raccolto, ci dà un paio d’indicazioni e ci lascia liberi.

Ammazza che fico tirare picconate sulla roccia! Sono sicuro che i grandi si sono divertiti più dei piccoli. Io ho affiancato i miei mini scavatori per un po’, per capire se erano in grado di poterlo fare in autonomia, poi mi sono lanciato a picchiare come un pazzo sulle rocce.

Sembravo impazzito! Mi sono proprio divertito! Ho tirato certe mazzate, incurante delle scintille che facevano, degne di un picchiatore.

I bambini erano felicissimi: estraevano uno o due sassi, poi andavano dalla guida a chiedere “questa è la limonite? Questo è lo zolfo? E questa roccia cos’è?”. Attivi e interessati.

Se posso dare un consiglio a ci ci sta facendo un pensierino, fate questa gita! Merita. Per la prima volta ho sentito Paraventolo non lamentasi di niente ma dire “ che bella giornata!”. E qui scatta il secondo tatuaggio con data, dopo quello della baby dance. 😉

…E per mangiare?

Per mangiare le nostre soluzioni sono state: 

  • Mini market del campeggio: in situazioni di emergenza è sempre comodo, anche se i prezzi, rispetto ai supermercati all’esterno, sono più alti. Pazienza!
  • Market “la margherita” (Conad) a 8 minuti di macchina dal campeggio. Prezzi abbastanza onesti, pane molto buono. Va benissimo per fare la spesa.
  • Quando eravamo disperati, stanchi o sfatti dal ritorno in tenda, ci siamo buttati sulla pizza da asporto del ristorante della pizzeria, che per i miei gusti è “senza infamia e senza lode”. La pizza, a quell’ora la mangiavi ingoiando i pezzi per l’ingordigia, come fanno i pellicani;
  • La piadineria a Capoliveri “La piada per strada”(e chi se la scorda?): molto buona. Per informazione, io ho preso la speciale (salsiccia, cipolle di Tropea, pizzicatella, rucola, squacquerone) con impasto normale, Annurchetta la classica (crudo, squacquerone e rucola) e il resto della ciurma 2 hot dog.Che strano: noi abbiamo mangiato lo squacquerone e poi gli è venuto a Sereno Poco Variabile! Sarà un caso… In totale, compresa birra, Coca Cola e acqua abbiamo speso 27€.
  • Ristorante pizzeria La Carretta: a 3 minuti di macchina dal campeggio. Ho goduto come un riccio! Premetto che il ristorante non ti regala le cose, ma sono soldi spesi davvero bene!Consiglio: buttate un occhio alla lavagna con i piatti del giorno, perché noi non lo avevamo visto (era un po’ nascosto).Nonostante ciò l’orgasmo alimentare che ho provato mangiando il polpo croccante su crema di ceci…beh, è sul podio degli orgasmi alimentari di sempre!Per darvi un po’ di numeri:Frittura mista di pesce (17€) e patate fritte (4€) per i bimbi, spaghetti con le vongole per Annurchetta (14€), vino (15€), polpo croccante in crema di ceci (13€), 1 grigliata mista (da dividere) per me e Annurchetta (20€) e un dolce per i bimbi (5€). In totale, coperto compreso, 101€.
    piatto con tentacoli di polpo

    Questo è tra le cose più buone che ho mangiato negli ultimi anni.

    Due parole al proprietario, il signor Mauro: a parte il fatto che ho scoperto che è di Fiuggi e si è trasferito lì 42 anni fa, ma questo non influisce. È Una persona squisita, gentile e molto attenta, mi ha fatto proprio un’ottima impressione.

    Si vede che fa questo lavoro con passione ed umiltà. Io, come al solito, attacco a chiacchierare, anche perché dopo 2 bicchieri di vino non ho più filtri. Lui mi asseconda e tra una portata e l’altra abbiamo parlato del più e del meno. Alla fine ci ha offerto il caffè e l’amaro. Andateci! Ne vale la pena (per una volta si può fare).

Prezzi

Parliamo di prezzi prima di fare l’arringa finale:

Tenda carovana per 1 settimana:735€;

Piazzola (non la mia!) per 4 notti: 230€ circa;

Nave AR piombino/Portoferraio: 150€ per 4 persone e auto tra i 4 e i 5 metri;

Di media al mini market del campeggio ti partono 40-50€ che vanno bene per due-tre giorni al massimo. Il consiglio è di fare una spesa importante appena arrivi nei supermercati in prossimità del campeggio, in modo da comprare il minimo indispensabile per il resto della vacanza. La prima volta arrivi a 100€, poi vivi di rendita. 

Tutto il resto, poi, è relativo in base a quanto mangiate fuori, che attività fate, etc etc…

Arringa finale

Siamo giunti alla fine di questa gestazione! 9 mesi per leggere un articolo di uno che non si caga nessuno ma…se siete arrivati fin qui, vuol dire che alla fine un po’ vi interessa! Quindi grazie! 😘

L’isola d’Elba è molto bella. Le spiagge anche. Agosto non è la scelta migliore, meglio Giugno e Settembre, oppure le prime settimane di Luglio.

Se dovessi consigliare un campeggio, per l’esperienza che mi sono fatto, il Rosselba lo consiglierei a tutti, escluse le coppie con i bambini molto piccoli per il problema della salita col passeggino. Salita che, tra l’altro, ti permette di vedere un bel panorama al tramonto, immerso nel verde e con un bel venticello che non ti fa ricordare che ci sono 37 gradi.

Tra la tenda del campeggio e la nostra tenda ho preferito di gran lunga la nostra tenda. Non mi fraintendete: la tenda carovana era ottima, un po’ calda di giorno ma andava bene, aveva il frigorifero, una specie di dehor / terrazza in legno dove mangiare…ma non è la stessa cosa che avere la tenda.

L’obiettivo della vacanza in campeggio, in tenda, è quello di fare stare i bimbi a contatto con la natura, ovvio, ma anche quello di creare uno spirito di squadra. Chiedere il loro aiuto per lavare i piatti, per esempio, è stato bellissimo! Ognuno aveva il proprio ruolo (durato 2 giorni per Sereno Poco Variabile, poi si è rotto): Paraventolo lavava, Sereno Poco Variabile sciacquava e io facevo il controllo qualità.

Lo spirito di squadra, di collaborazione, di far sapere loro che anche mamma e papà hanno bisogno dell’aiuto dei figli è una cosa molto importante. Il campeggio svolge molto bene questo ruolo.

La sera poi, lo stare seduti intorno al tavolo, al lume di una lucina, a parlare sottovoce perché i vicini dormivano e raccontarsi la giornata…fantastico! Sarà uno dei ricordi più belli di questa estate.

Il campeggio inoltre insegna il rispetto degli altri, che non si può fare troppo chiasso o buttare le cose per terra (di solito anche in città, ma in vacanza nella natura lo si enfatizza di più). Educa i bimbi, oltre a lasciarli liberi di galoppare e sfogare la loro fisicità.

Sono stato molto contento di quella che è stata la nostra vacanza.

Di sicuro rifaremo l’esperienza in tenda.

Parola di Strapapàordinario!

 

 

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1 comment

Irene Ottobre 3, 2020 - 11:18 pm

Mi hai fatto venire voglia di andarci! 🤩🤩🤩

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