Eccomi qua, dopo una lunghissima assenza in parte giustificata.
Non vi avevo scritto nei post precedenti che vi avrei parlato della vita a 5?
No, Simo’, non lo hai fatto…
😅 Beh, allora eccomi qua a fare un breve riassunto della differenza tra 3 e 2 figli.
Da dove vogliamo partire? Già vi immagino: boh, fai tu…oppure “ma che caz..chio ce frega a noi! Non insistere, per cortesia!”
No, No, io “insistisco”! 😊
Insistisco a tal punto che vi elenco una serie di domande/ affermazioni che mi ero posto tempo fa, quando ancora non pensavo minimamente alla gioia di essere papà per la terza volta. Ve le condivido nel caso qualcuno fosse curioso.
Cosa mi sono chiesto
Quanto cambierà da 2 a 3 figli?
Salute permettendo (e qui una sonora grattata fino a quando non mi rimangono in mano è obbligatoria), dal mio punto di vista cambia poco. L’impatto imminente si ha nel passaggio da 1 a 2, quando le tue briciole di desiderio d’indipendenza si sfracellano contro il muro del “ah bello, ma ‘ndo’ vai! È finito il tempo!”.
Da 2 a 3 figli cambia solo l’ingombro. Si fa per dire…
Si parte dall’organizzazione della casa e della ricerca delle cose strettamente necessarie alla sopravvivenza insieme a due ire di dio come Paraventolo e Sereno Poco Variabile.
Fidatevi! Se con il primo compravi tutto nuovo, tutto fighettino, con il secondo le cose cambiano: cominci a molestare e stalkerare i tuoi amici per rimediare qualcosa di usato, fidato e poco ingombrante.
E col terzo? Il passo successivo è rovistare tra i cassonetti! Scherzi a parte, quando il terzo ha un po’ di distanza dagli altri due tu non hai più niente 😱. Ti guardi allo specchio, preoccupato delle spese che potresti affrontare ma, da bravo ignorante, ancora non sai.
Non sai che cosa? Non sai che ci sono orde di famiglie degli amichetti dei tuoi figli che non vedono l’ora di sbolognarti tutto quello che hanno in cantina! (Spoiler: lo farò anche io! Uahuahuah!)
Appena la notizia si diffonde la prima cosa che ti dicono è: “Fermo! Non comprare niente! Ho il lettino con le ruote da fuoristrada, 3 passeggini (grande, medio e piccolo), un lettino da campeggio con annesso gruppo elettrogeno, 4 materassi, due bici (con e senza rotelle) più la collezione di biberon Gucci che ti posso dare. Pigliati tutto, così mi libero la cantina!
Morale della favola: torni a casa più carico di un bignè di San Giuseppe, mentre nel condominio del donatore hanno organizzato un evento per celebrare l’avvenimento.
Mentre rientri, dall’unico spiraglio dello specchio retrovisore vedi partire i fuochi d’artificio, mentre senti che la tua nuova macchina si caca sotto ad avanzare sotto il peso pachidermico dei benvoluti regali.
Ripeto: ingombro a parte, cambia poco.
Mamma mia che fatica sarebbe ricominciare!
Per noi non è stato così. La paura di essere affogati con pannolini, pappe, cazzabbubboli vari c’è stata, ovvio.
Più che una paura è stata un pensiero che è svanito non appena Panzerino è entrato a far parte della nostra vita. E poi diciamocelo: dopo 2 figli cambiare pannolini, fare le pappe e tutto il resto viene naturale.
È un po’ come andare in bicicletta 🚲, ma non senza sella alla bersagliera!
Sei molto più rilassato, molto più sciolto, ma di questo ne parlerò più avanti.
E ora come ci spostiamo?
Come anticipato nel primo quesito amletico, per spostarci in 5 abbiamo cambiato macchina.
Non ci stanno santi, serve più spazio per andare incontro alle esigenze di bambini grandi e piccini.
E allora quale soluzione è la migliore? Dipende dalle vostre esigenze.
A noi serviva una macchina che ci portasse dal punto A al punto B, economica sia nei consumi che nel prezzo, con un buon bagagliaio, 7 posti e GPL.
E ‘na fetta di deretano vicino all’osso no?
No. Vi dirò di più: in ottica campeggio e scampagnate ho fatto installare anche il gancio traino, che è una grande comodità.
Si riuscirà a dormire la notte?
Anche qui è come andare in bicicletta…senza sella e alla bersagliera con l’aggiunta, però, di un bel rinforzo al diametro del tubo. Il sonno è intermittente e i motivi posso essere tanti:
- Panzerino ha fame (i primi mesi, ci sta);
- Sereno Poco Variabile accusa il colpo e si presenta di notte al tuo capezzale come le gemelline di “Shining”. Se apri gli occhi in stato di semi incoscienza ti piglia una paresi e non dormi più;
- Se la paresi non ti piglia ti accampi accartocciato nel suo letto per farlo addormentare. Risultato: ti risvegli come un pezzo del tetris, dolorante, storto e in un cuscino pieno di bava. Ci metti 3 giorni per riprenderti (ehi, questo lo posso mettere nei “colpi segreti dei figli” !);
- Panzerino è il più delicato di tutti e si prende la peste bubbonica 4 volte su 3. Non dormi o perché ti metti la sveglia per controllarlo ogni due ore (pregando l’altissimo di non far svegliare gli altri due) o perché la peste bubbonica ora te la sei presa tu.
Come si sa, a loro passa in mezza giornata, tu sei con un piede nella fossa una settimana (se tutto va bene).
Ora che avevo ripreso il giro a fare quasi tutte le cose, non ho voglia di rinunciarci di nuovo!
Mettiamola così: in parte è vero che fai, anzi, rifai delle rinunce, soprattutto in termini di attività.
In alcuni luoghi meglio non andare con un bimbo piccolo, non puoi superare una certa quota di altitudine, e via fino a 50 cm di lista di cose temporaneamente bandite.
In realtà al terzo figlio si diventa più “sportivi” e tante attività possono essere fatte lo stesso, con dei compromessi.
Comprendo lo spavento e un po’ di egoismo, ma non tutto è perduto. Questo è un aspetto che non deve destare timori.
Conclusione
Concludo il post con questa considerazione, che ho maturato negli ultimi 9 mesi: il terzo figlio è il figlio della consapevolezza.
Non lo dico perché sono un amante dello yoga (non il succo di frutta, sciocchini/e!), ma per me il terzo figlio rappresenta la vera esperienza di essere genitore in quanto tale.
Non fraintendetemi, quello che voglio dire è che il terzo figlio te lo vivi ogni giorno nel modo giusto.
Questo dovremmo sperimentarlo già dal primogenito, ma in realtà tra inesperienza, ansie varie, paure di sbagliare, di solito non è così. Almeno per me.
Col secondo cambia in meglio ma la maturità di giudizio e di azione non ha raggiunto l’apice.
Col terzo…ci siamo! Già a partire dalla gravidanza è un’altra musica, se non insorgono problemi.
Panzerino è il pezzetto del puzzle che mancava in famiglia. Fino ad ora mi sono goduto ogni suo singolo istante, nel pieno della mia consapevolezza, nella maturità di essere già papà di due bimbi.
Un vero e proprio “Qui e ora”. Non passa un giorno, dico, uno, in cui tutto il mio essere si dedica, quando rientra dal lavoro e dopo aver bilanciato al meglio il tempo da dedicare agli altri 2, a vivere questo piccolo nuovo miracolo del creato.
Me lo vivo, me lo godo. Mi stupisco, mi incanto, mi emoziono, mi commuovo e mi lascio investire dalla valanga di sensazioni che mi dà essere spettatore in prima fila della sua vita che sta sbocciando.
Consapevole, vivo.
Consapevole, lo vivo.
A chi di voi è successo già col primo figlio?
2 comments
Ho letto sorridendo il tuo post , riconoscendo ogni fase e ogni emozione vissuta solo qualche anno prima di voi.
È un’ avventura fantastica, oltre che sicuramente una bella prova di coraggio e resistenza fisica, ma che meraviglia!! Per loro, che hanno la fortuna di essere in tre nella vita e per noi che amiamo vederli crescere e raggiungere molti traguardi.
P.s. ormai ci sono quasi, ma ancora devo uscire dalla fase “affogata tra gli oggetti e interi guardaroba di chi si è svuotato la cantina “🤣🤣🤣
Ciao Rebecca! Concordo che è un’avventura fantastica e molto faticosa, ma ne vale davvero la pena! Armati di cuffie e boccaglio per respirare e uscire dal mare di oggetti in cui sei affogata il prima possibile. Comunque credo che la luce in fondo al tunnel si cominci a vedere…Un saluto