“Amore, non devi farlo per forza. Se non ti va di farlo tutti i giorni va bene, se non ti va di farlo va bene lo stesso. Inizia quando te la senti. Papà e mamma sono qui per aiutarti soprattutto all’inizio, per capire come fare. Poi decidi tu tutto il resto.”
Quando arriva un figlio non sai mai chi te metti dentro casa! Verità sacrosanta. Figuriamoci con due… Ma il compito di mamma e papà è quello, oltre amarli alla follia, di aiutarli in questo lungo e tortuoso cammino che è la vita.
Ah, riecco il finto saggio, il Simone che fa finta de esse er più bravo de tutti, pure der Dalai Lama! Ah buffone! Levate la mascherina, le feste so’ finite! I denti me se so’ cariati dalla prima parola. Basta!
A parte questo Natale, passato per forza di cose lontano da tutti, vedere i figli crescere è bellissimo, un miracolo. Altrettanto intenso è seguirli ed educarli nella crescita.
Ecco che allora le preoccupazioni cominciano a diventare sempre più ingombranti, sempre più presenti nella quotidianità. Aggiungiamoci i continui disastri che i telegiornali ci propongono ogni santo giorno (che palle!) e il danno è fatto.
Anziché aiutare i nostri figli rischiamo di trasmettere loro l’ansia che ci pervade o di scaricargli a valanga il nervosismo di una giornata di merda. Per quanto i buoni propositi di lasciare tutto fuori dalla porta di casa siano forti, a volte la valanga di “M” c’inonda casa. Se non lo fa, la sua puzza passa da sotto la porta e bussa nel tuo cervello.
Sono un papà normale, ordinario, pieni di dubbi e di perplessità. Sono un cacacazzi talebano in alcune occasioni, un bonaccione in altre. Sbaglio. Sbaglio anche tanto. L’essere, a volte, troppo dietro ai miei piccoli può essere visto come una cosa negativa, ma credo di farlo in buona fede e per un motivo ben preciso.
Detto questo, sono il primo che analizza i comportamenti dei propri figli, si confronta con la moglie per capire se abbiamo captato la stessa cosa. Poi si vede nel medio/lungo periodo se un’anomalìa nel comportamento è ripetuta nel tempo e poi si decide che direzione prendere e se farci aiutare (che se vede che so’ ingegnere? 😉 ).
Dove voglio arrivare? Ci arrivo, ci arrivo…non vi preoccupate. Tutti questi giri di parole per sottolineare che Paraventolo, crescendo, secondo noi mostra dei momenti molto introspettivi.
Fa fatica a tirare fuori le cose, ci rimugina sopra dopo molto tempo che è accaduto un evento. Lo metabolizza, lo rielabora e poi sfocia in comportamenti inaspettati. Non mi aspetto certo la perfezione da un figlio che mi fa sentire una scimmia urlatrice, ma alcuni atteggiamenti mi hanno fatto riflettere.
Il Covid ci ha aiutato molto a tirare fuori il meglio e il peggio di noi, senza dubbio. Nei bimbi ancora di più. Il campanello di allarme non c’è stato ancora, ma ci siamo resi conto che Paraventolo risponde male senza motivo, alza tanto la voce, elabora situazioni che sembrava non avesse visto o sentito dopo giorni e te le serve con un paio di cesoie per tagliarti le gambe (…e sono stato buono 😉 ).
Io come papà vorrei aiutarlo, vorrei trovare il modo di potermi fare ascoltare, ma ha 7 anni e mezzo. Quando gli parlo, alla fine della prima parola si guarda intorno, alla terza non mi caga più. Conto fino a cento, per non strozzarlo, soprattutto se lo ripeto per la ventesima volta. Invoco lo spirito dei salvatori dei bambini (dalle grinfie dei papà) e respiro. Uno, due,tre, quattro…dieci. Sto meglio.
Come cazzarola lo aiuto, ‘sto povero cristianino? Lui non dice niente, sta bene così. Io vorrei che lui si analizzi un po’ di più, e che lo faccia mettendo in risalto gli aspetti positivi di come è fatto lui, della vita. La vita è marrone, sì, ma bella. Va assaporata. Va morsa e il boccone va gustato. “Come, quindi, possiamo aiutarlo?” ci siamo chiesti io e Annurchetta.
Aiutandolo ad essere più consapevole. Si, ma come, se non ci caga? Bella domanda. Curiosando sul web mi sono imbattuto in un’agenda: la HappySelf® Journal.
Che cos’è la HappySelf® Journal?
Sarò breve, preciso e circonciso 🤪.
Cercavo qualche consiglio nel web, leggendo soprattutto le esperienze delle tante mamme e papà blogger che ci sono passati prima di me. Non è semplice, soprattutto estrapolare dei consigli che calzano a pennello sulla pelle di un genitore confuso.
Comunque alla fine il cul…mine della ricerca è stato imbattermi nell’agenda HappySelf® Journal. Leggi la storia che c’è dietro e sembra di vederti allo specchio. Sei stressato, cerchi di lavorare su te stesso per sentirti meglio e vuoi cercare di aiutare a fare lo stesso con i tuoi figli. Meno digitale, più chiacchiere, ritorno all’analogico. Scrivere, essere grati, condividere questi momenti con la famiglia.
La creatrice dell’agenda si fa un corso on line sulla scienza del benessere, consulta psicologi professionisti, parla con molti insegnanti e partorisce questa bella cosa: una piccola agenda per i piccoli dai 6 ai 12 anni circa.
Premetto che mi è sembrata un’agenda di crescita personale semplificata e mi sono chiesto se era una cosa alla portata di Paraventolo. Beh, che dire? Mi è piaciuta davvero tanto e quindi l’ho presa.
Sono sicuro che il primogenito la compilerà soprattutto per le ricompense, ma lasciamo trascorrere un po’ di tempo per tirare le somme.
Com’è fatta
La parte iniziale spiega un po’ come funziona l’agenda, come è composta e per i più piccoli è bene che si legga insieme a un genitore. C’è anche una parte dedicata all’immaginazione, alla riflessione e a stimolare l’idea che i bimbi hanno di loro stessi.
Per esempio di sono due pagine in cui si invita, in modo molto carino (senza impegno!) a scrivere “le cose che faccio bene”, altre a completare e inventare le facce degli emoji in base allo stato d’animo.
La compilazione della pagina giornaliera richiede davvero poco tempo, 5 minuti al massimo se il bambino ha già capito come funziona.
Ogni pagina inizia con una citazione del giorno, poi invita il bimbo a riflettere (gratitudine) su 3 cose belle che sono accadute/ha fatto durante la giornata.
Poi la parte finale può variare, ma il focus è sempre stimolare il bambino a pensare e a prendere coscienza di sé e di quello che fa.
L’agenda è fatta molto bene, secondo me. Anche il fatto che dura 3 mesi mi è piaciuto. Non si può chiedere a un bambino di fare questa cosa per un anno, senza dubbio. Il traguardo deve essere a portata di mano, così come i premi da “riscuotere” se si compila l’agenda per 7 giorni, 30 giorni, 3 mesi.
Questo aspetto ci è piaciuto molto, perché ci siamo messi a tavola, una sera, e abbiamo stabilito insieme la ricompensa. Nel nostro caso, dopo avere discusso un po’, io e Annurchetta abbiamo scritto, ciascuno su pezzetti di carta, il premio che secondo noi Paraventolo avrebbe povuto ricevere alle varie scadenze.
Se può esservi di esempio alla fine abbiamo stabilito che:
- Alla fine della prima settimana (ce lo ricorda anche l’agenda) si prende un Topolino in edicola;
- Dopo il primo mese si prende un almanacco di Topolino (gli piace leggere…pure troppo!);
- Quando completa l’agenda si va in libreria per fare scegliere a Paraventolo il libro che preferisce (nei limiti del budget prestabilito).
Detto questo, l’agenda è arrivata da Babbo Natale su nostra richiesta.
Ci siamo presi 15 minuti per leggere insieme che cosa è. Come tutte le cose nuove…voglia di stare a sentire papà: zero! Si stabiliscono delle regole e delle ricompense. Poi si aiuta a compilare la prima settimana, nel nostro caso.
La seconda settimana abbiamo notato una maggiore iniziativa, lo ha fatto quasi in automatico. La cosa mi fa immenso piacere anche perché sembrano arrivare segnali positivi…
Ora che sto scrivendo,invece, è la terza settimana di prova e purtroppo Paraventolo la sera non ha molta voglia di compilare l’agenda. Sono 4 giorni che non scrive niente e non è motivato. Non sto qui a farvi il resoconto dettagliato, ma di sicuro devo trovare il modo e il tempo giusto di fargliela compilare. Se poi non vuole…pazienza!
Tra qualche mese sicuramente pubblicherò un altro post con l’esito di questa iniziativa. Per ora vediamo cosa succederà.
2 comments
Noi ce la mettiamo tutta!credo sia una bella iniziativa per i nostri cuccioli 😊imparano a dare un “volto” alle loro emozioni e a mettere nero su bianco le cose belle della giornata!
Parole sante! Ce la mettiamo tutta davvero. Non è semplice però far capire a un bambino di 7 anni l’importanza che queste riflessioni potrebbero avere sul suo carattere e anche sul suo futuro. Grazie del commento e del valore aggiunto che ci dai ogni giorno.