“Ti piacciono? Papà ci ha messo un po’ per farli (perché non è molto capace) ma sono carini.”
“Papà, ma sono caramelle? Le posso mangiare?”
“No amore mio, non si possono mangiare…anzi, stai attento a quel furbetto di tuo fratello, che di sicuro ci proverà!”
Non c’è cosa più bella che dare un tocco di classe all’abero di Natale con qualche cac…sciccheria fatta in casa. C’è chi si cimenta con il feltro, chi con le palline, con i tappi di plastica. Io ho scelto di fare qualcosa con il fimo. Conoscete il fimo? No? Allora ve lo presento.
Fimo: questo sconosciuto
Ciao a tutti, mi chiamo Fimo, e sono 4 mesi che nessuno mi usa! Il fimo è una pasta sintetica termoindurente: in pratica è una specie di pongo che riscaldato diventa duro. Si può modellare a proprio piacimento dopo una buona lavorazione manuale per ammorbidirlo. Quando cominci ad avere crampi alle mani significa che il fimo è pronto per essere lavorato. Tu no, visto che hai già i crampi e per non ripetere la stessa cosa il giorno dopo continuerai tra atroci tormenti 😉 .
Una volta modellato secondo i propri gusti (ci puoi fare qualsiasi cosa, basta usare la fantasia) il fimo va cotto per mantenere nel tempo la forma. Ci sono diversi modi, i più comuni sono:
- Nel forno elettrico: di solito se ne usa uno dedicato, perché se si supera la temperatura di 150° (dato preso da Wikipedia, comunuque consiglio di vedere il dato sulla confezione che si compra per sicurezza), il fimo può generare fumo e quindi è opportuno pulire il forno e areare la stanza. Stessa cosa se si cuoce per tempi prolungati oltre i 30 minuti. Quindi il mio consiglio è di evitare di cuocerlo dove si cucina. Non mi è mai piaciuto il pan briosche trionico!
- A bagnomaria: questa è la mia preferita. Ho scelto un piatto sacrificale, ho ritagliato la carta da forno per coprirne la base, ho scelto accuratamente un coperchio per coprire i miei cacolavori…pardon, capolavori. Si poggia il piatto (con il fimo e il coperchio a coprire) su una pentola con acqua, si porta in ebollizione e si lascia così per 30 minuti circa.
il risultato, se avete un po’ di manualità, sarà bello. Del resto per me vale la frase “ogni scarrafone è bello a mamma soja”.
Visto che siamo vicini al Natale e che una cosa molto carina da appendere all’albero, oltre alla palline, è il bastoncino a forma di caramella bianca e rossa, vi propongo due modi per eseguirli.
Raccomandazione: io uso sempre i guanti in lattice per lavorare il fimo quando c’è più di un colore da maneggiare. Partite sempre dal colore più chiaro e non viceversa, altirmenti si rischia di contaminare i colori come il bianco e l’effetto non sarà lo stesso (come potete notare anche io ho avuto dei problemini..)
Di cosa ho bisogno?
- Fimo bianco: nell’esempio ho utilizzato un po’ di “fimo effect” che avevo in casa;
- Fimo rosso;
- Guanti in lattice;
- Cutter o qualcosa per tagliare il fimo una volta lavorato;
- 2 mani;
- 1 piatto;
- 1 pentola;
- 1 coperchio;
- Carta da forno (quanto basta);
- 1 o più calendari per affidarsi al santo del giorno, nel caso ce ne sia bisogno;
- Filo dorato o del colore che volete;
- 1 stuzzicadenti.
Nota bene: i punti 6,7,8 e 9 in questo caso sono per la cottura a bagnomaria, sostituibili con il forno elettrico o il forno tradizionale.
Metodo 1 : il facile facile.
Non ci stanno santi: facile, veloce e di bell’effetto.
Ho preso due pezzetti di fimo, uno bianco e uno rosso. Una volta raggiunto il punto di “crampo alla mano” ho creato due palline delle dimensioni di un chicco di uva (più o meno). Prima la pallina bianca e poi la pallina rossa.
Ho lavorato le due palline con la mano sul piano di lavoro fino a creare due cilindri sottili, che Paraventolo chiama “serpentelli” (pure io). La cosa migliore è mettere una tovaglietta in plastica bianca o trasparente per evitare di sporcare il piano.
Ho tagliato testa e coda dei due serpentelli per farli della stessa lunghezza e poi li ho avvicinati;
Partendo dalla testa (o dalla coda? boh…), tenendo ferma un’estremità con una mano ho cominciato a torcerli l’uno con l’altro per dargli la forma a spirale.
Successivamente ho continuato a lavorarli come se volessi fare un altro serpentello.
Di tanto in tanto mi sono fermato per compattare gli spazi vuoti tra i serpentelli bianco e rosso.
Una volta ricompattati, ho continuato a torcerli e a rifare il serpentello alternando le due operazioni e ricompattando gli spazi vuoti, se necessario.
Una volta finita l’opera, ho tagliato il bastoncino della lunghezza che volevo e gli ho dato la forma a uncino.
Infine con lo stuzzicadenti ho bucato la parte più sporgente della curva:
Metodo 2: il bello e dannato
Questo è il primo bastoncino che in assoluto ho fatto con il fimo. Mi piace molto al punto da riproporlo nel blog, anche se è un po’ più sofisticato.
Come per il metodo 1, ho fatto 2 palline: una bianca e una rossa, delle dimensioni di un chicco d’uva;
Ho preso la pallina bianca e l’ho schiacciata leggermente tra pollice e indice fino a farla diventare un cilindro:
Ho preso la pallina rossa e ho fatto un serpentello, dello spessore di due stuzzicadenti circa.
Ho tagliato il serpentello rosso in modo da ottenere due pezzi della stessa altezza del cilindro bianco e ho attaccato le due strisce ottenute sul cilindro in posizioni diametralmente opposte;
ho assottigliato il rimanente serpentello allo spessore di uno stuzzicadenti;
Il serpentello, poi, l’ho diviso in 6 parti uguali, sempre della stessa altezza del cilindro bianco.
Nello spazio tra le due strisce rosse più grandi ho messo 3 striscie più piccole per lato.
Il risultato sembra lassativo ma in realtà non lo è, se hai in testa il la visione finale. Il resto del fimo…me lo so’ magnato 😉
Un po’ alla volta ho cominciato a stendere il cilindro per fare, anche qui, un serpentello.
Importante: per un buon risultato ho assottigliato un po’ lo spessore e cominciato a torcere il serpentello.
Alternando in maniera continua assottigliamento e attorcigliamento si arriva ad un bellissimo serpetello molto scenico.
Ho tagliato alla lunghezza voluta;
ho piegato il bastoncino
l’ho bucato nella parte più sporgente della curva con lo stuzzicadenti
Pronti a cuocere?
Io preferisco la cottura a bagnomaria. Per cuocere i due bastoncini ho preso un piatto
ci ho messo su la carta da forno e con delle forbici ho ritagliato i bordi del piatto.
Ho preparato la pentola con acqua, ho posizionato i bastoncini sul piatto con carta da forno,
ho poggiato il tutto sulla pentola. una volta acceso il gas ho messo il coperchio sopra il piatto (occhio alle dimensioni del pezzo da cuocere, magari potrebbe servire qualcosa di più alto rispetto al coperchio).
Quando l’acqua ha cominciato a bollire, ho preso il collo della gallina (ve lo ricordate quando la gallina fa tic tac? quella gallina 🙂 ) e ho impostato a 30 minuti.
Scaduto il tempo ho spento il gas, ho lasciato altri 5-10 minuti i pezzi sul piatto e poi li ho messi in un posto al sicuro a raffreddarsi.
Ho preso un filo qualsiasi, con l’aiuto dello stuzzicadenti ho spinto il filo nel buco creato in precedenza sui bastoncini. Nell’esempio seguente ho scelto un filo natalizio, dello stesso tipo di quello delle palline del mio albero di Natale.
L’effetto, una volta messi sull’albero di Natale, è davvero piacevole. Di sicuro non vi annoierete! Ciao a tutti e buone feste!
P.S.: ancora non l’ho fatto, ma il prossimo anno mi piacerebbe rifare questi famigerati bastoncini insieme a Paraventolo. Ora è grande abbastanza da cercare di ricreare con il pongo quello che fa il papà.
1 comment
Ma wowwwww Simoooo!!!!!! Grandissimo!!complimenti!! Fortunati i tuoi bimbi