Amore de papà, vieni qua a vede’ le mummie!
“Aaaaaaaaaaa, che pizza, non mi va!”
Ma, amore, già ti sei stufato?
Lo scorso 25 aprile io e Annurchetta ci siamo svegliati già coscienti che la giornata ci avrebbe lasciato poco spazio per fare qualcosa.
Non c’è niente di meglio, in effetti, di un giorno lassativo per essere stitici d’iniziative! Ecco quindi che, per rimanere in tema, alla proposta: “che facciamo oggi?” la mia risposta più sincera è stata: “boooooh!”
Annurchetta, molto più attiva di me, ha proposto una bella gita al museo egizio a Torino (visto che siamo di queste parti da un po’ di anni). Idea fantastica! Soprattutto perché il nostro Paraventolo, all’ultimo anno di scuola materna, ci ha raccontato che a scuola hanno parlato degli antichi Egizi.
Ecco l’occasione che stavo aspettando!
Tutti pronti e carichi, partiamo per questa bella gita senza un programma vero e proprio. Il nostro obiettivo è entrare al museo, se non c’è troppa fila.
Arrivati lì la fila è lunga ma non troppo, quindi ci accomodiamo nella speranza che Sereno Poco Variabile non si imbizzarrisca.
Per fortuna escono fuori dal museo degli addetti alla biglietteria che, per smaltire la fila, ci fanno acquistare i biglietti in anticipo. L’orario di entrata è un’ora e un quarto più tardi.
Abbiamo il tempo di mangiare e vedere i bimbi divertirsi con un’artista di strada che fa le bolle di sapone giganti, bolle con il fumo dentro e altra roba incredibile. Che divertente! Per ora….
Il museo…
FInalmente si entra al museo! Io e Annurchetta ci eravamo già stati in precedenza, prima dell’arrivo dei pargoletti. Ora però è un’altra cosa!
Per informazione, il biglietto lo abbiamo pagato 15€ a capoccia, come dico io, mentre i bimbi non hanno pagato.
Il museo si sviluppa su 4 piani dove si possono ammirare sarcofagi, statue, corredi funebri e papiri. C’è n’è per tutti i gusti. Inoltre al terzo piano ci sono delle esposizioni temporanee che sono state molto gradite da tutta la famiglia (che strano…).
Non manca la possibilità di prenotare le visite guidate, tra cui quella di scoprire gli egizi con i lego. Non ci ho nemmeno provato a chiedere se c’erano dei posti disponibili. La risposta me la immaginavo: tutto esaurito. Da 4000 anni, aggiungerei.
E te credo, non è che la gente la mattina se sveglia e pensa: “chissà oggi cosa farà Simone…”
I bimbi sono piccoli e per questo motivo ci danno soltanto due audioguide. Puoi selezionare quelle per i grandi, quelle per i piccini, quelle per tour da 60 minuti oppure per una visita da 90 minuti.
“Cavoletti fritti” ho pensato, questi se la sono proprio studiata bene.
L’inizio è scoppiettante (non nel senso che pensate voi): Paraventolo ci racconta alcuni aneddoti degli Egizi e la cosa ci ha fatto molto piacere. Sembrano coinvolti dall’astmosfera magica (ma caotica) del museo i due bellimbusti.
La gioia però è durata 7-8 minuti al massimo. Siccome conosciamo i nostri polli, soprattutto quello più giovane, abbiamo portato con noi un passeggino in caso di necessità.
Chi si è messo, infatti, a correre come un invasato per le stanze, strillando che non voleva fermarsi a vedere niente? Sereno Poco Variabile! Lui, il frantumatore mondiale di zebedei, faccetta d’angelo (quando dorme) con il forcone nascosto dietro la schiena!
Siamo diventati matti! Sembrava di stare in un rodeo dove il vitello sgusciava via ed evitava tutte le trappole e i lazi lanciati dai cowboy. Alla fine con un placcaggio da football americano e una mossa da wrestler professionista sono riuscito a legarlo nel passeggino.
L’audioguida l’abbiamo vista in cartolina, ma ha avuto la sua fondamentale funzione. Dovete sapere che la versione per i più piccoli è davvero fatta bene.
Una quindi l’abbiamo lasciata al piccoletto, che ha osservato per un milione di volte le norme di sicurezza sullo schermo. L’altra l’abbiamo data a Paraventolo che si è divertito ad ascoltare e, ogni tanto, a sbirciare i reperti.
…e una piacevole scoperta!
Alla fine dei giri, sfiniti, con la schiena (la mia) a pezzi, ci siamo diretti verso l’ingresso. Ci siamo ricordati di uno spazio per i più piccoli, chiamato Spazio ZeroSei Egizio.
Premetto che quando le belve non dormono diventano dei frignoni indemoniati, ma quando abbiamo messo piede lì dentro non hanno battuto ciglio.
In pratica questo bellissimo spazio, secondo me pubblicizzato poco, vuole avvicinare i più piccoli al mondo degli egizi e lo fa in forma di gioco. C’è una tenda, la sabbia, tutto è fatto per spiegare in modo semplice la vita e le abitudini di quel popolo, le storie sugli dèi e tutto il resto.
Ci è dispiaciuto non scoprirlo prima. Ribadisco che è poco pubblicizzato e secondo me andrebbe messo in mostra meglio, perché è pensato per permettere ai genitori d’iniziare la visita al museo tranquilli e da soli e di riprendere i figli nella fase finale della visita stessa.
Lo spazio ha inoltre un angolo dedicato alle mamme: poltrona per allattare, microonde, fasciatoio, pannolini e mangia pannolini, bagno per i grandi e per i piccini (piccoli come quelli del nido o della materna).
I Ragazzi che si occupano dei bimbi sono 4 in totale. I due che erano lì quel pomeriggio, Luca e Anna (grazie di cuore) hanno saputo prendere Paraventolo e Sereno Poco Variabile così bene che non ci hanno proprio cag…ehm…considerati!
Addirittura Paraventolo diceva al fratellino: “adesso mamma e papà vanno via per un po’, noi facciamo i coraggiosi per la prima volta senza di loro”.
Buon per noi, che così abbiamo avuto modo di tirare un po’ il fiato e prenderci una cosa da bere all’interno del museo.
Li abbiamo lasciati giocare un’oretta e quando siamo tornati per prenderli abbiamo aspettato altri 15 minuti peché non se ne volevano proprio andare! Io ho gridato al miracolo, Annurchetta era in ginocchio e baciava il santino della giornata, in lacrime. Incredibile quello che si fa per i figli…😬
Ricordatevi che il servizio non è “aggratise” ma costa 5€, i bimbi possono restare per un massimo di due ore e devi esibire il biglietto del museo.
Detto ciò, vale la pena sottolineare che è davvero un’ottima iniziativa e io ringrazio ufficialmente Annurchetta per aver proposto la gita al museo, è stata davvero apprezzata!
2 comments
Questa sì che è una bella cosa.
Altrimenti l’alternativa è bendare i pargoli come mummie per farli star fermi!
Noi ci siamo trovati molto bene. Sul bendaggio raccomando di farlo bello stretto, sennò sgusciano via come anguille in un mare di olio…almeno per i miei è così! Scherzi a parte, mi è piaciuto davvero molto.