La tombola delle minchiatelle

by SimoneDF
Uomo terrorizzato dai numeri della tomba nello sfondo

” …27!”

“E vai! Hai fatto cinquina! Non vedo l’ora che scarti il regalo”

“Oh mamma mia! Ma che è?”

Vi siete mai ritrovati nella situazione di esultare quando qualcuno vince  a tombola e voi esultate per questo? Vi è mai capitata quella bellissima sensazione di essere realmente felici di non aver vinto? Avete mai avuto quel pizzico di sadismo nello sperare con tutti voi stessi che QUEL qualcuno vinca QUEL premio? Se la risposta è si probabilmente questa pratica la conoscete anche voi. Per tutti gli altri questo gioco prende il nome di “tombola delle minchiatelle”.

Sport oramai praticato da gran parte della popolazione, la tombola delle minchiatelle mette a nudo tutti i desideri repressi di disfarsi di quegli oggetti orripilanti che abbiamo dentro casa o che ci sono stati regalati. La cosa in assoluto più bella è che godiamo nello scegliere il regalo più brutto e ne siamo fieri.

(Ah Simo’, a proposito: te ricordi quanto hai  goduto nel regalare il vecchio modem ISDN al buon Rocco? Poveraccio….ih ih ih! l’ha presa con filosofia)

In cosa consiste, quindi, ‘sta benedetta tombola delle minchiatelle? Di solito si organizza un appuntamento annuale per questo evento nazionale. Tutti i partecipanti sono chiamati a scegliere un certo numero di regali raccapriccianti (di solito noi facciamo 3, al massimo 4 regali) rigorosamente da incartare per non togliere la sorpresa al futuro vincitore. Si, lo so, magari dalla carta si può intravedere qualche bozzo strano che rivela l’orrore nascosto ma non fa niente: aumenta la suspence!

Una volta stabilito giorno e ora dell’appuntamento ci si incontra e, quando tutti sono mentalmente pronti si può cominciare. Non scherzo, bisogna essere mentalmente pronti: è necessario essere preparati psicologicamente a tutto. Quando si cede un orrore è molto probabile che se ne vinca uno peggiore e l’umiliazione in pubblico di una simile vittoria, tra le urla di gioia dell’ex proprietario, non ti lascia scampo. Io non ci ho dormito la notte (quelle urla di gioia mi hanno dato il tormento per settimane).

Ricordo, due o tre anni fa, la felicità nello sbolognare una specie di staffa fatta in casa per lo smartphone. Anni e anni di rimproveri da parte di Annurchetta sul mio attaccamento a questo brutticoso (scusa Patrizio, prendo in prestito la parola). Che ci potevo fare: ci ero affezionato, era la mia creatura! Ma era giunto il momento e, quando il vincitore si è meritato di portarla a casa, io ero in uno stato di trace agonistica. Mi sono precipitato sotto la curva e ho lanciato la maglietta.

Subito dopo la tristezza e la preoccupazione hanno preso il sopravvento: avevo fatto quaterna. Noooooooooo! L’urlo di Munch al confonto era la persona più felice del mondo.

Con i sudori freddi ho cominciato a scartare questo piccolo pacchetto: tutt’intorno sentivo voci esultanti, ovattatte nella mia testa dalla preoccupazione. Con la coda dell’occhio vedevo gente sul tavolo aprire bottiglie di spumante.

Come un attento giocatore di poker spizzo la carta piano piano. Metto a fuoco ma non capisco mica che ca..volo ci sta dentro a ‘sta benedetta carta. Apro un po’ di più e….wow! Una mezza specie di pipa messicana, brutta ricurva e parzialmente zozza mi guarda con i suoi occhioni e mi dice: “Papà! Starò con te per sempre”. Ero commosso, non avrei mai pensato di riuscire a tenerla in casa.

Volete sapere che fine ha fatto? L’ho conservata con grande cura e l’hanno dopo l’ho incartata e messo in palio indovinate un po’ per cosa? E dajeeeee! 😀

La tombola delle minchiatelle di sicuro è un modo simpatico per coinvolgere Paraventolo (perché Sereno Poco Variabile in questa fase della sua vita è un caterpillar!). Adesso che comincia a capire meglio alcune dinamiche del gioco, soprattutto la vittoria e la sconfitta, credo sia uno dei modi migliori per fargli comprendere che nella vita bisogna essere capaci di accettare anche delle sconfitte. D’altronde, sono proprio queste ultime a farci crescere di più. Quale modo migliore, allora, se non “esultare” quando si perde oppure quando gli altri vincono? Lavorandoci su (siamo ancora agli inizi) magari salta fuori qualcosa di buono.

Tirando le somme, questa tombola merita perché si passano due orette in compagnia a ridere, scherzare ed esultare come allo stadio quando qualcuno vince un premio al posto vostro. Se magari ai più piccoli si passa il messaggio che perdere a volte ha dei lati positivi abbiamo fatto tombola! 😉 Divertimento assicurato.

P.S.: Se volete farvi del male fisico potete preparare anche dei piccoli premi di consolazione per chi non ha vinto niente. È sempre brutto rimanere a bocca asciutta. 😉

 

 

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1 comment

Cla Dicembre 28, 2017 - 2:14 pm

Ahah Simo, anche noi di solito la facciamo a capodanno, mio figlio la adora, e comunque quello che non piace a te magari piace a me 😝 un grosso abbraccio

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