Sono le 23:19, la vigilia del tuo compleanno numero 5. Eh, già: 5 anni. Sei stato tu il primo a venirci a bussare alla porta (la pancia di mamma). Sei stato tu a iniziare una rivoluzione meravigliosa nella nostra vita. Oggi è stata una giornata molto difficile, che ha messo a dura prova la mia persona, soprattutto a livello nervoso. Nonostante tutto non vedevo l’ora di stare un po’ con te e tuo fratello, di ridere e di arrabbiarmi. Di provare sentimenti genuini e pieni di bontà, tenerezza e amore .
Sei completamente diverso dal tuo fratellino, che ha compiuto gli anni 3 giorni fa. Sei un bello e dannato, dolcissimo al punto che mi si cariano i denti solo a guardarti. Nello stesso tempo sei un fetente patentato che la sa molto lunga per essere un soldo di cacio al secondo anno della scuola materna.
Faccio molta difficoltà, a volte, a comprendere il tuo mondo e qualche volta altero il microclima che ti costruisci. Di questo ti chiedo scusa, tesoro mio. Sto imparando, a volte sono nervoso e non voglio scuse o non voglio sentire. Sono umano. Se c’è una cosa che mi stai insegnando è il piacere di riflettere, quando ti vedo pensieroso.
Sei forte, ma incredibilmente delicato, così sensibile che papà nemmeno si immagina che a volte ti fa stare male con delle cose che fa. Ho capito bene che sei introverso, che hai bisogno dei tuoi spazi, che prima di abbandonarti alla novità ti isoli e le annusi il sedere come fanno i cani. Stai in disparte perché vuoi essere spettatore ed assicurarti di aver compreso bene la situazione, prima di buttarti nella mischia.
All’inizio non riuscivo a spiegarmi perché ti comportassi così, perché nel mio immaginario e per come ti ho sempre conosciuto eri un estroverso puro, per me. Invece, leggendo il libro “Quiet, il potere degli introversi” ho avuto dei suggerimenti importanti che tu potevi essere un introverso. Ho scoperto di avere molti lati degli introversi anche io , con mio stupore. Questo un po’ ci accomuna. Il fatto di essere due brontoloni ci accomuna, soprattutto in questo periodo che io sono pieno di cose da fare e tu stai sviluppando la tua personalità.
Vedi, tesoro mio, vorrei dirti tante cose che papà non è in grado di esprimere ma che sono celate qui dentro, nel mio cuore. Al momento opportuno salteranno fuori, spero con tutto me stesso, nel modo giusto e senza essere troppo invasivo. Non riesco a trovare la giusta misura con te e mi sembra di non fare mai abbastanza.
DI sicuro è bello condividere la lettura delle storie la sera: è una cosa nostra, prima di andare a nanna, che potrebbe anche coinvolgere Sereno Poco Variabile. Vedremo…quello che mi dà la forza di scriverti, nonostante la voglia matta di andare a dormire, di chiudere gli occhi e diventare liquido, una volta sdraiato sul materasso, è il mio immenso amore per te. Raccolgo tutte la forza che ho per continuare a battere sui tasti del mio Ipad e aprire gli occhi, essere lucido, perché VOGLIO celebrare una data così importante: i 5 anni di mio figlio, del mio primogenito!
Lo so che a volte non andiamo d’accordo, che io sono un generale e pure cacacazzi, lo ammetto, ma ti amo. Non scordarlo. Farò in modo di ricordartelo sempre, anche se i miei modi potranno essere fuori luogo o un po’ atipici.
Tu sei speciale, racchiudi nel tuo corpicino un cuore grande e generoso, un senso dell’umorismo incredibile. Hai un’attenzione per i dettagli che mi lascia a bocca aperta come quando, a distanza di mesi, mi hai menzionato il nome di un personaggio nominato nella saga di Harry Potter (Nicolas Flamel).
E pensare che potevi non essere qui con noi, perché quando eri nella pancia di mamma, lontano da me, hai avuto un brutto incidente in cui tu e la mamma non vi siete fatti niente. La macchina è andata distrutta e voi niente. In quel momento ha capito che il buon Dio e la mano di tuo nonno, da lassù, vi hanno protetto e tirato fuori di là, senza un graffio. Ricordo bene il giorno, era il 4 Ottobre, San Francesco. Non è un caso che il tuo nome è Francesco. Anche lui ci ha messo lo zampino!
5 anni sono passati dalla tua nascita. 5 anni…sono pochi, ma tanti! Mi hai scaldato il cuore. Sei tu quello che mi ha fatto piangere di felicità per la prima volta, recitando la prima poesia, quello che mi ha fatto prendere il crepacuore quando sei caduto per le scale, quello che non mi ha fatto dormire per controllare se stavi bene e la febbre alta era passata. Papà queste cose non le dimenticherà mai. Oggi sono 5, mio ometto. Non vedo l’ora di condividere con te tutte le cose che ancora dovranno accadere. Per ora ti gusto piccolo così, ancora non troppo pesante per poterti prendere in braccio, riempirti di baci e sussurrarti con l’emozione di un bambino: buon compleanno!
2 comments
FANTASTICO.
TUTTE LE VTE MI SCOMPARE IL COmmento!!!
🙂 .
Non è macchinoso inserire un commento. Ci vuole un po’ di pratica e vedo che vai alla grande!