Quello strano senso di inadeguatezza

by SimoneDF
adulto che prova a mettere la scarpa da ginnastica del figlio, inquadratura su ginocchia e piedi

Papà dai! Non mi piace che tiri la palla e fai goal!”

”Amore de papà, ti ho forse detto che stiamo giocando a punti? No”

”Si ma non mi piace…”

Ci siamo. Finalmente riesco a prendermi una giornata di riposo per fare le mie cose. Mi ci metto d’impegno e la mattina presto, una volta accompagnati i pargoli a scuola, comincia la girandola delle attività. Prendersi del tempo, perché la mia per il tempo è quasi una fissazione (vedi il mio primo articolo), non ha prezzo. Figuratevi se la ciliegina sulla torta è andare a prendere Paraventolo a scuola.

Per fargli una sorpresa esco di casa e mi incammino a piedi. In una mano ho il monopattino, nell’altra, sotto braccio, una palla. Quando entro dentro la scuola materna la maestra mi dice che Paraventolo le ha detto che il suo papà aveva la palla!

“Ammazza aho, altro che superpoteri ‘sti ragazzini di oggi“, penso.

Mi coccolo il primogenito per una trentina di secondi, poi ci dirigiamo verso il parco. Che goduria! Sono le 16:30 e io sono in mezzo al verde, nel parco, con mio figlio, a giocare a palla. Una sensazione bellissima (a parte le lamentele continue di Paraventolo, che sembra incarnare Brontolo incacchiato). Questo voglio fare nella vita. Tutti i giorni godere della compagnia dei miei figli, giocare con loro, educarli e aiutarli a crescere.

Giochiamo a palla, gli dò una mano (ma non troppo) ad arrampicarsi su delle casine a triangolo. Insomma, ce la metto tutta. Torniamo a casa e anche qui gioco con i bimbi, cerco di fare del mio meglio compatibile con i postumi delle giornate di lavoro.

Allora perché? Perché mi sembra di non fare abbastanza per loro? Come mai vedo sempre l’orticello degli altri e penso tra me e me che sono uno sciocco e che anche io avrei potuto fare come loro? Perché quello che faccio io penso vada bene, ma fino a un certo punto?

Porca paletta, io non mi sento di stimolare abbastanza i miei figli, mi sento inadeguato. Questo strano senso di inadeguatezza me lo porto dietro da un po’ e non riesco a togliermelo dalla testa. Posso fare di più? Certamente! Ma come?

Parlo con Annurchetta e anche lei mi confessa che si sente inadeguata in alcune situazioni. Come si fa a uscire da questa spirale? Perché secondo me siamo entrati nel tunnel e la luce laggiù in fondo è un minuscolo puntino luminoso.

Alla fine dei giochi è da qualche anno che questo pensiero mi ronza per la testa e penso che la cosa migliore sia accettare questa condizione. Penso sia naturale, per qualsiasi genitore (mio parere personale, eh!) non sentirsi mai pronto. Io non mi sento pronto, soprattutto quando penso di esserlo. Nello stesso istante in cui maturo questa convinzione ci pensano i due banditi di casa a farmi tornare sui miei passi, ‘sti digraziati (aggiungerei)!


Così mi capita di pensare che se non li faccio scendere per una mezz’oretta a giocare non sono un buon padre, se magari alzo troppo la voce (purtroppo capita, devo lavorare di più su questo aspetto) mi sento un approfittatore (solo quando esagero).

Fanno qualcosa di sbagliato? Alzo gli occhi al cielo e leggo tutto il calendario nella mente e li fulmino con lo sguardo molto severo (a Roma se dice che li imbruttisco😡). Poi ci penso un po’ su e…cavolo! Hanno solo 4 anni e mezzo e 1 anno e mezzo (facciamo quasi 5 e quasi 2). Sono bambini e io li tratto come se fossero uomini.

Forse dipende da questo quello strano senso di inadeguatezza che ho dentro. Non ho ancora ben capito che mi sto rivolgendo a un pubblico con il parental control inserito, i miei figli, e non a miei amici, di qualche anno più piccoli. Non posso, non voglio e non devo pretendere da loro le stesse cose che posso pretendere da persone adulte. Eppure sbaglio. Eppure persevero. Allora? Non è il caso di provare a cambiare?


D sicuro si. Ma i cambiamenti non sono mai facili. Ne ho preso coscienza, è un primo passetto. Ora devo lavorare tanto sull’accettazione, devo imparare a a contare fino a cento se necessario e ragionare, ripetermi che sono bimbi. Accettare (non come nel film “Shining” 😜) e perdonare. Due parole pesanti come macigni e difficili da mettere in pratica senza un accurato esame di coscienza.

Forse, seguendo questa strada, la sensazione di non essere all’altezza si affievolirebbe, lasciando spazio alla voglia di godersi il momento e smettere di farsi le paturnie mentali che fanno venire i capelli bianchi e la chierica, immancabile ad ogni appuntamento.

 

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10 comments

Lorenzo Maggio 25, 2018 - 4:38 pm

Ciao Simone,
il senso di inadeguatezza per noi genitori penso sia una costante un pò per tutti. Chi più chi meno. GIà il fatto che ci si sente inadeguati é un punto a favore dei genitori, vuole dire che vuoi il meglio per i tuoi figli. Diciamo anche che i bambini sono bravissimi a far sentire inadeguati i genitori, non per cattiveria, ma semplicemente perchè loro chiedono, vogliono, desiderano, pretendono tendenzialmente tutto e subito. Ci sono bimbi che ti perdonano tutto, altri che non ti perdonano niente, ma questo non significa che sei o meno un buon papà (o mamma). In otto anni da papà ho capito che non posso essere il migliore papà, che non posso fare qualcosa che non mi appartiene solo perchè lo fanno gli altri papà, che non posso essere un’altro papà, ma posso essere solo me stesso. Quando riesco ad essere me stesso le mie figlie mi fanno sentire meno inadeguato. Sembrano dire “finalmente è arrivato papà!”.
Un saluto
Lorenzo

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SimoneDF Maggio 25, 2018 - 4:56 pm

Ciao Lorenzo,
ti ringrazio davvero molto per questa tua considerazione e consiglio. Lo trovo davvero utile e incoraggiante, da papà più navigato di me e, quindi, con più esperienza. Sai, è bello avere delle persone che ti leggono (e questo lo apprezzo davvero molto) e che con i loro consigli ti aiutano a ritrovare la strada, ti incoraggiano, ti fanno capire delle sottigliezze che magari non stai prendendo in considerazione in un determinato momento. Seguirò questo tuo consiglio e, nel caso, sparo un altro “bengala” per il salvataggio! 😉

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Fabio Maggio 26, 2018 - 2:19 pm

Persevera sul tuo obiettivo primario: IL TEMPO. A tua disposizione per te e per i figli e non perderlo mai di vista! Sai in cuor tuo che è la vera svolta!
Fabio

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SimoneDF Maggio 26, 2018 - 10:57 pm

Ciao Fabio,
ti prometto che ce la metterò tutta! 😉

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Rita Maggio 29, 2018 - 11:22 pm

Sentirsi INADEGUATO penso sia NORMALE considerato che ognuno vorrebbe fare meglio e di più x i propri figli. È una sensazione che non s comparirà mai. Per me esiste ancora adesso! Non so mai se sono troppo invasiva , troppo assente o troppo preoccupata o troppo poco attenta . Però alla fine non ci penso troppo e cerco VALUTARE UNA VIA DI MEZZO .
Come ve amore anche io sono ancora un genitore VI ADORO

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SimoneDF Maggio 30, 2018 - 11:00 am

…tutto quello che fai, personalmente, è la giusta via di mezzo. Questa cosa la apprezzo molto, cara mamma. Grazie di essere così come sei, non cambiare mai! Ti adoro

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Rita Maggio 30, 2018 - 10:18 pm

GRAZIE ………SONO GRATA PER QUESTO GRANDE AMORE

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SimoneDF Maggio 31, 2018 - 9:21 am

🙂

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Fabrizio Maggio 30, 2018 - 10:36 pm

Bellissimo post amico mio, fonte d’ispirazione. E bellissimi i commenti!
p.s.: Grande RIta!

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SimoneDF Maggio 31, 2018 - 9:21 am

Ciao Fab, grazie…di tutto!

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