“Allora che ne pensi della serata che ci siamo fatti la scorsa settimana? “
“Sicuramente è da ripetere. I bimbi si sono divertiti un sacco….scusami se non ti guardo, ma devo tenere sotto controllo quei due furbetti laggiù”
“Non ti preoccupare, capisco benissimo. Dunque, quale attività ti è piaciuta di più?”
“Devo dire che l’attività che mi è piaciuta di più è…AHOOOOO! Ma che stai a fa’? Scendi da lì che te se te fai male te faccio più male io quando te pijo! Adesso arrivo…!”
Non c’è niente da fare: quando intavoli un discorso va a finire sempre così. Affrontiamo con leggerezza l’argomento, perché qui papà potrebbe andare in crisi mistica.
Mi ricordo i bei tempi di quando io ed Annurchetta facevamo la bella vita, uscendo con gli amici, facendo aperitivi nei locali più in di Roma, Torino e di tutte le altre città che volete aggiungerci. Arrivavi, salutavi gli amici e conoscenti, ti sedevi e facevi due chiacchiere. Parlavi del più e del meno e qualsiasi argomento era il benvenuto.
A Simo’…me sembra de nota’ un pizzichetto de nostalgia nelle tue parole, niente niente te vie’ voglia de piagne’?
Due chiacchiere…quelli sì che sono tempi andati! Da super fisicato, con un pizzico di chierica (ma proprio piccino picciò), fashion e sempre in vena di scambiare due parole con tutti sono passato a tutt’altro. Non intendo dire che prima era meglio, perché non è così. Non tornerei mai più indietro. Prendo atto che ora è diverso, con due figli, anche nel pieno dei terribili due.
Soprattutto i primi tempi, quando ero in fase di assestamento dopo le scosse della nuova dimensione di famiglia. Mi ero infatti ritrovato con la pancia da sblusare al posto della camicia. La chierica, poi, non ne parliamo, sembrava un nido di rondine.
Piano piano i locali di tendenza sono stati spodestati da ristoranti con l’area bimbi, magari appestati, dove i “dolci barbari” ti spruzzano il moccio da tutte le parti. Quando parli con qualcuno sembri sempre mezzo scemo, perché sembra che stai parlando al vento. Il tuo interlocutore, se è una delle prime volte che parla con te, ti vede con la testa girata dall’altra parte a parlare, con gli occhi socchiusi (per vedere meglio l’attività dei pargoli) e poi ogni tanto vede il tuo occhio che rotea fulmineo a fissarlo. Sembri posseduto e lui non ti dice niente per cortesia (o per paura).
Appena cominci un argomento il discorso quasi subito devia verso le cacche che ha fatto il bimbo, o cosa ha mangiato, o cosa gli piace fare. Ruota comunque intorno ai figli.
Ancora oggi, soprattutto oggi, io sono lì, intento a dare il massimo della mia attenzione al compagno di chiacchiere di turno, sempre con la testa e lo sguardo rivolto altrove. Nel bel mezzo della conversazione (cioè dopo circa 30 secondi) eccomi lì, già lanciato verso Sereno Poco Variabile o Paraventolo a mettere una pezza alle loro marachelle o a redarguire con cartellino giallo i loro comportamenti.
Col tempo sono sicuro che la situazione migliorerà, ma il giorno che riuscirò di nuovo a finire un discorso dall’inizio alla fine senza interruzioni, state sicuri che mi vedrete fare la ruota senza mani!
Voi ci siete riusciti? Se sì, per cortesia, vi imploro di farmi sapere come!
4 comments
Simo, meglio come te che come tanti genitori e fidati che ce n’è, che iniziano a chiacchierare e si dimenticano di avere dei figli piccoli! Un abbraccio
:-*
Per fare la ruota senza mani ci vuole tanta pratica, velocità ed elasticità. Si parte con la ruota a due mani, poi passi a quella con una mano ed in fine senza mani. Se invece volevi consigli su come finire un discorso senza interruzioni. Io ormai ho ridotto ho alzato l’asticella su quando intervenire nei confronti delle mie bimbe, ma loro sono passate al livello successivo e se mi vedono parlare, vengono a chiamami per qualunque cosa. Quindi impara a gestire i discorsi in piu puntate. Un saluto lorenzo
Ciao Lorenzo! Vedo che anche tu sei un grande esperto di ginnastica artistica paterna :). Ora che me lo fai notare, il grande comincia proprio a emulare le tue figlie e su questo devo cominciare seriamente a riflettere sul da farsi. Grazie del prezioso consiglio, ci proverò, ma mi dovrò esercitare nel ricordarmi da dove ricominciare. Un saluto!