L’amore ai tempi del Coronoravirus

by SimoneDF
4 cuori di stoffa di diverse dimensioni appese a uno spago

“…ma dite un po’, a papà: siete contenti che papà e mamma stanno un po’ più con voi in questo periodo?”

“SIIIIIIIII!”

Inultile appellarsi alla “Madonna dell’Incoroneta”, come direbbe il buon Lino Banfi. Al massimo ci si presenta sull’uscio di casa la Madonna dell’Incoronavirus, per non farci mancare niente.

In questo periodo storico molto particolare che stiamo vivendo tutti noi, mi sono fermato un pochino a riflettere, nei 2-3 secondi di tempo che in generale ho a disposizione durante la giornata.

Il Coronavirus ha portato sicuramente ansia, angoscia, ci ha messo alle corde.

Da genitore senza possibili aiuti dei miei parenti la chiusura della scuola è stata un bel pugno nello stomaco. Scelta che condivido, ma di sicuro ci ha impegnato duramente nel cambiare il nostro stile di vita.

Sereno Poco Variabile e Paraventolo lo hanno preso davvero come un evento gioioso: niente scuola, solo a casa con mamma e papà.

Annurchetta lo ha visto come un andare al patibolo perché, poveretta, è stata da martedì grasso fino alla prima settimana di marzo da sola, perché il mio tipo di lavoro non prevedeva la possibilità di farlo da casa. Per fortuna le cose sono cambiate.

Ora è una settimana che sono a casa con i miei piccolini e la mia dolce un quarto. Non so quanto durerà questa situazione ma cerco di vedere il lato positivo e di andare avanti per questa strada.

Analizziamo un po’ le varie situazioni.

Scuola

All’inizio, come ogni cosa, il fatto di stare a casa per via del Coronavirus è stato visto come la liberazione, soprattutto da Paraventolo che ha cominciato la prima elementare. Come vi ho raccontato, non è un grande amante dei compiti.

Con il passare dei giorni e l’impossibilità di andare a scuola ci siamo organizzati. Nel nostro caso le maestre (che ringrazio vivamente per loro supporto) ci hanno passato attraverso la chat di gruppo su Whatsapp i compiti del fine settimana.

In questo modo non siamo rimasti troppo indietro con le cose da fare. E’ stato molto carino anche sentire un messaggio vocale da parte loro, una cosa che ho davvero apprezzato.

È un momento di difficoltà per tutti: per noi genitori, per le maestre, per i bimbi.

Ora stiamo integrando i compiti con delle attività extra, condivise attraverso un portale. In questa bacheca virtuale noi genitori possiamo vedere i compiti da fare e in più sono state caricate delle attività extra da completare con il tablet, come rispondere a quiz di matematica o trascinare degli oggetti sulla parola corrispondente per italiano.

Questo è un caso in cui la tecnologia, da me tanto temuta, è davvero di grande aiuto.

Guardacaso, quando si tratta di fare i compiti sul tablet Paraventolo non fa più la faccia da cammello malato ma fa la ruota senza mani: sembra uscito dal Circ du Soleil!

Potevo immaginarlo…la cosa buona è che ho trovato il modo di fare stare buoni tutti e due con il tablet: Paraventolo legge ed elabora la risposta e poi dice a Sereno Poco Variabile quale pulsante o quadratino spingere.

Avanti così!

Lavoro

Svolgere il lavoro da casa, almeno nel mio caso, non è il massimo. Non ho però grandi scadenze che richiedono la mia presenza in ufficio, per cui sto tranquillo e cerco di gestire al meglio lavoro e famiglia.

Psicologicamente è davvero di grande aiuto essere in due, soprattutto quando hai due energici diavoletti pronti a punzecchiarti con il forcone ogni secondo!

Bambini

È stato spiegato ai tutti e due, nei limiti, cosa sta succedendo e perché non è possibile andare al parco, incontrare gli amichetti, andare nei luoghi affollati dove solitamente giocano.

Se devo essere sincero, al momento attuale non sentono molto la mancanza di amici e incontri al parco giochi. Sarà che siamo sempre in giro o da qualche parente, ma mai come in questo periodo i due si godono casa, addirittura fanno resistenza a scendere per giocare.

Ah Simo’, valli a capi’ sti regazzini de oggi. Sarà ‘sto buco dell’azoto…

Tornando a noi, essere in due a combattere tutto il giorno con l’energia e la voglia di divertirsi di due scalmanati è fattibile. Ci si dà il cambio e passa la paura.

A questo punto vi starete chiedendo “ma che ca…spita c’entra l’amore in tutto questo? Simo’, che te sei bucato col coccolino?”

No, no, non mi sono bucato col coccolino. Diciamo che essere a casa, nonostante fino alle 17:30 circa lavori, mi ha dato la possibilità di godermi di più la mia famiglia.

Mi sto gustando tutte quelle piccole sfumature che, nella frenesia di tutti i giorni, a volte mi sfuggono. Non è che non ci faccio caso: ci faccio caso, ma non lo vivo con coscienziosità, con il massimo dell’attenzione e della partecipazione.

Ecco, in questo periodo ho riscoperto l’importanza di soffermarmi di più sui piccoli gesti dei miei figli. A partire dal sorriso più bello del mondo, al correre dietro di loro giocando al mostro mangia chiappette, al preparare qualcosa tutti insieme, come la pizza.

Viverli ogni giorno con questa intensità, e non solo nel fine settimana fatto, comunque, d’impegni e commissioni, è la cosa più bella del mondo. Non ha prezzo.

Incazzature a parte, perché quelle non mancano mai, questo imprevisto del Coronavirus mi ha fatto alzare il piede dall’acceleratore. Mi sto godendo il viaggio insieme a tutti i passeggeri della mia famiglia.

Spero che questa situazione finisca presto, come tutti. Quando questo succederà cercherò di portare con me quello che questa nuova esperienza di buono mi sta regalando: vivere a pieno e con coscienza l’amore per la mia famiglia, ancora di più.

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