“Allora…che facciamo?”
“Boh…il mio cuore dice nel nido dove è stato Fra, ma la testa mi dice qui vicino a casa”
“Anche io sono proprio combattuto!”
In questi giorni mi sono imbattuto in milioni di annunci sulle porte delle scuole a proposito dell’open day.
Sembra quasi di essere in campagna elettorale per il bombardamento di affissioni e volantini che si moltiplicano come conigli in questo periodo dell’anno. Tutti vogliono che i tuoi figli frequentino la loro scuola o comunque ci provano. Ѐ giusto che sia così, è giusto anche vedere più istituti possibili per farsi un’idea generale della struttura e delle persone che interagiranno con i propri figli.
Ah Simo’, ma perché non fai un bel passetto indietro e approfondisci un po’ la storia della moltiplicazione dei conigli, che me piace de più? 😉
Per quanto mi riguarda ci sono alcune considerazioni da fare, in base alla mia breve esperienza personale.
Quando in casa eravamo io, Annurchetta e Paraventolo abbiamo avuto il cu…la fortuna di iscrivere il nostro piccoletto al nido aziendale. A metà strada tra il suo e il mio ufficio. In 3 minuti, per qualsiasi evenienza eravamo lì.
Scegliere un nido vicino al posto di lavoro è stato naturale, non ci abbiamo pensato troppo. Essendo soli, la scelta è ricaduta nel posto più vicino alla quotidianità lavorativa. Per chi ha la fortuna di avere dei nonni, parenti che li possono accudire o andare a prendere beh, la musica cambia. La scelta in quel caso potrebbe essere più facile.
Da quando siamo in quattro la scelta è stata un po’ più difficile e dettata (io direi felicemente consigliata) da una sventura che mi sono ritrovato sul groppone. Eh già…avete capito bene. E che caspita c’entra con la scelta del nido o della scuola materna o della scuola che vi pare? C’entra, c’entra, purtroppo per me.
Lo scorso luglio Sereno Poco Variabile si è beccato una bellissima gastroenterite che gli è durata qualche giorno. Devo ammettere che è stata brutta ma, a parte i rubinetti aperti come un fiume in piena che straripa, se l’è cavata.
Si sa come vanno queste cose, vero? Loro si posso prendere l’ebola e in mezza giornata gli passa tutto; tu, invece, ti trovi il prete dentro casa pronto per l’estrema unzione.
Quell’episodio ci ha fatto aprire gli occhi (a me non solo gli occhi) su quello che dovevamo fare.
Scegliere le scuole vicine tra di loro e vicino casa. Questa scelta ci ha aiutato molto perché:
- Accompagnare i bimbi e andare a riprenderli richiede poco tempo, che siano i genitori o i nonni o la babysitter;
- La cosa può essere gestita anche da un solo genitore;
- In caso di necessità i bimbi sono vicini a casa;
- I bimbi giocano e familiarizzano con altri bimbi del quartiere, cosa assolutamente da non sottovalutare. Inoltre si instaura un rapporto di amicizia anche con i genitori degli altri bimbi e, si sa, i genitori si danno una mano l’un l’altro in caso di bisogno;
Personalmente, ora che tutti e due i furfantelli vanno a scuola vicino casa, è piacevole spendere con loro quei 20 minuti di accompagno. Ѐ un modo davvero molto carino di creare empatia, cercare di costruire qualcosa o creare un rituale da fare in macchina o a piedi, tutti insieme.
Mica solo durante il cambio del pannolino mi devo creare empatia con i figli, che ve credete?