Uno dei momenti più belli in assoluto della mia vita è stato quando, in ospedale, dopo una visita ad Annurchetta per degli accertamenti, mi hanno chiamato nella stanza, insieme a lei.
Il giovane medico ci ha detto “Complimenti, aspettate un bambino” (che sarebbe Paraventolo). Che emozione, che sensazione meravigliosa”…aspettate un attimo, ma io non so niente su come deve essere affrontata una gravidanza da una donna, figuriamoci da futuro papà!
Caz..spiterina, c’è da prendere la cosa sul serio. Così mi sono informato e letto e riletto milioni di cose su internet per avere il pieno controllo della situazione e fare venire le paranoie ad Annurchetta. Porina…
Porina è un complimento! Se non è morta di infarto per tutte le paranoie che c’ha avuto grazie a te è un miracolo….Strapapàordinario, se vole fa’ chiama’…te piacerebbe!
Ehm, ha ragione. Sì, non posso dargli torto. Insomma è stata una faticaccia. Se vi ricordate bene la mia descrizione, in presentiamoci, mi dipingo come un grezzo metodico, cacacazzi fino allo sfinimento.
Da quel giorno, non ne passava uno che non facessi terrorismo psicologico alla mia dolce “un quarto”, su cose davvero senza senso. Mettetevi nei mie panni: so che la mia consorte su alcune cose non ci fa caso o non le viene in mente di preoccuparsi se le può fare bene o male.
Ecco quindi che arrivo io, paladino dei miei stivali a supportarla 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Stranamente sono ancora tutto intero, perché se mi avesse fatto a pezzettini me lo sarei meritato.
Premetto che il papà diventa parte più attiva dopo la nascita dei figli, perché li conosce di persona, comincia ad interagire con loro, impara da loro e dai suoi sbagli.
Nonostante ciò, io mi ero troppo infognato, leggendo e terrorizzandomi pure della mia ombra.
Primo consiglio: valutate bene sempre tutte le informazioni che leggete su internet (questo non vale solo per la gravidanza) , concedete il beneficio del dubbio. Ascoltate i medici e cercate di mantenere la calma.
Perché vi dico cosi? Appena saputo, fatti dei test, Annurchetta risultava negativa alla toxoplasmosi. In soldoni niente carne cruda, niente pesce crudo, niente insaccati, solo alcuni formaggi,la verdura andava lavata o col bicarbonato o con l’amuchina.
Ancora non lo avevamo detto a nessuno eccetto il parentame più stretto. Qualsiasi cosa accadeva, quindi, io andavo nel panico, dall’alto delle mie conoscenze da minchione navigatore del web.
Una volta addirittura, a cena da amici che avevano preparato un aperitivo con salame e formaggio, le ho mandato un sms scrivendole che avevo visto che tagliavano il formaggio con lo stesso coltello con cui avevano tagliato il salame. Quindi: alla larga anche dal formaggio. Patetico…Strano che non mi abbia sputato in un occhio in quell’occasione.
Secondo consiglio: non siate troppo rompiscatole, non infierite sulla poveretta che ha già cambiamenti ormonali importanti. La prima gravidanza soprattutto porta a iperprotezionismo estremo. Gli eccessi, si sa, non fanno mai bene. Fate un profondo respiro e valutate se effettivamente è il caso di comunicare in modo civile con la futura mamma.
Momenti di fanatismo enciclopedico, catastrofico e profetico ci saranno sempre. Ci sono anche dei momenti che sono la fine del mondo, però! Uno su tutti? Le visite, in particolare la prima in cui senti il battito del cuore della nuova vita che arriverà. Dio che bella forte quella emozione. Ma non solo, anche le altre è bene seguirle tutte.
Terzo consiglio: accompagnate sempre, se potete, la moglie o compagna a fare le visite. Un momento di unione come quello della visita fa bene alla coppia, rende partecipe il papà e dà un grosso supporto morale alla mamma. Questo sì che è un supporto vero, non quello dell’allarmismo sul web, ca…volo!
Non credo sarà l’ultimo articolo sulla gravidanza paterna (io la chiamerei paturnia), mi rendo conto che ci sarebbero da sviscerare tanti altri esempi ed argomenti. Per ora mi fermo qua, con il mio più importante consiglio: siate uniti, nelle decisioni e nella partecipazione, vivete insieme questa fase nuova ed importante della vita di coppia. Avete bisogno l’uno dell’altra e insieme si è più sereni. Questo, i bimbi, lo sentono già da dentro la pancia. Cercate di mantenerla sempre, la serenità: questo vale anche e soprattutto quando poi non sarete più da soli, ma in felicissima compagnia.
Alla prossima!