Oggi voglio parlare di una cosa che sicuramente è capitata a tutti i genitori che hanno due figli con età diversa. Voglio parlare di quanto sembrino lontane alcune situazioni che eppure abbiamo vissuto da poco. Ricordo con esattezza la difficoltà a cambiare il pannolino a Paraventolo.
Ovvio: è il primo figlio, nessuno nasce imparato. Occorrono ripetizioni, ripetizioni, ripetizioni, come in tutto quello che fai nella vita, se vuoi farlo bene.
In effetti è stato così: a forza di cambiargli il pannolino sono diventato cintura nera , settimo dan. La mia specializzazione era cambiare il pannolino alla velocità del vento in posti ostili, come per esempio la panchina della via principale della città. Niente e nessuno poteva mettere in dubbio la mia sicurezza ed esperienza.
Poi il tempo è passato e piano piano alcune piccole cose, come per esempio il ciuccio e il pannolino, li abbiamo messi nel dimenticatoio. Era più o meno il periodo in cui Paraventolo aveva due anni e pochi mesi. Il primogenito è cresciuto, in tutto il suo splendore e a fargli compagnia è arrivato Sereno Poco Variabile.
SI ricomincia! Ho pensato all’inizio che fosse una passeggiata ma in realtà certi rituali te li scordi nel giro di pochissimo tempo. Sono rimasto così con una mano davanti e una dietro quando ‘sto benedetto pannolino mi è ricapitato trai i piedi…pardon, tra le mani.
Ero un po’ arrugginito ma con tanta pazienza sono riuscito a ritornare il re. Arrivo al punto: purtroppo questi momenti sono incredibilmente veloci e sebbene siano molto intensi tendiamo a dimenticarli.
Quando il più piccolo è venuto a riempire i nostri cuori di gioia e di amore, dopo averlo messo a nanna, andavo in cameretta dal grande. Lo guardavo in contemplazione e cavolo, sembrava un gigante. Eppure fino a poco tempo fa era lui nella culla lì, ai piedi del nostro letto.
Non lo ricordavo più. Mi sono sentito all’inizio un padre snaturato ma poi ho capito che era normale. Il primo ti stravolge e ti cambia la vita, il suo stile, i ritmi e le priorità. Il secondo ti stravolge i tempi: con un figlio solo riuscivi a ritagliarti maggiormente del tempo con tua moglie o la tua compagna. Ora no. I tempi sono serrati e dettati da pappe, ninne, giochi ed attività differenti, che richiedono tempi differenti.
Sono un papà stanco: stanco delle mille attività che faccio fuori e dentro l’ufficio, per la mia famiglia o per me stesso. Stanco ma felice. Non avrei mai pensato che essere padre significasse dare e ricevere così tanto.
Avere un secondo figlio ti permette di gustare meglio alcuni momenti che con il primo, vuoi per inesperienza vuoi per il cambiamento, non riesci a goderti al 100%. Questo è quello che ho notato nel primo anno da famiglia in quattro.
Ti accorgi che il mondo si ferma intorno ad ogni piccolo gesto, ogni piccola cosa nuova. La tua vita ha la facoltà di fermare la rotazione dell’asse terrestre, trattenerla quanto basta per tatuare nella tua memoria ogni gesto dei tuoi figli. Questa consapevolezza ha la leggerezza di una farfalla e la forza di un uragano.
Ogni volta è un pugno alla bocca dello stomaco: rimani senza fiato,cerchi di respirare a pieni polmoni e quando lo fai è bellissimo! È bellissimo, almeno per me, gustare i cambiamenti dei miei figli. Il secondo mi ha aiutato ad apprezzare ancor di più i cambiamenti del primo.
Veder nascere giorno dopo giorno la loro complicità mi sorprende e mi incuriosisce, mi rapisce! Quando vedo che il piccolo cerca il grande, si fa rincorrere, si fa abbracciare, ride o si inc..arrabbia beh, non ha prezzo.
Quanto è bello essere testimone di questi piccoli miracoli quotidiani. Siete d’accordo?
2 comments
Hai proprio ragione! Anche a casa nostra ogni 5 minuti accade qualcosa di straordinario che mi porta alla commozione! Vederli comunicare e crescere insieme è un privilegio unico.
Ciao Fabrizio! Non potevi usare una parola più azzeccata: PRIVILEGIO! In queste occasioni essere spettatori è davvero una magia. A presto!