Com’è andato l’inizio della scuola?

by SimoneDF
Matite colorate con lettere impilate

“Avete visto per caso Emanuele?” 

“No, non ancora…AH! ma io vedo qualcuno nascosto dietro alle gambe di papà!”
“Tana per Emanuele! Dai ,a papà, ora basta! Sono 5 minuti che ti nascondi dietro alle mie gambe in modalità supposta! A papà non è che fa molto piacere…!”

Quest’anno ho avuto la fortuna con la “C” maiuscola di avere due inserimenti in un colpo solo. No, non sto parlando di lavoro, per fortuna. Aho, ma perché avete quel sorrisetto sornione? Non pensate male…

Paraventolo ha cominciato la scuola elementare e nello stesso tempo Sereno Poco Variabile ha iniziato la materna. Panicooooooo!

Prima di parlarne ho voluto attendere che le acque si fossero calmate per poter ragionare a mente fredda. Come già accennato nei post precendenti, quando si ha più di un pargolo la logistica è fondamentale.

Quindi i nostri piccoletti se ne vanno nello stesso comprensorio. Da chi cominciamo? 

 

Paraventolo e la scuola elementare

L’inizio della scuola elementare è una grossa emozione, soprattutto quando si tratta del primogenito. Ti si stringe il cuore, ti viene un groppo in gola al solo pensiero. È l’atto ufficiale di consapevolezza che tuo figlio sta crescendo. Stellina mia, un carico di responsabilità davvero grande. 

Diciamo che nei mesi precedenti si vedeva che era pronto. La curiosità dei libri, la voglia di scrivere il suo nome e quello del suo fratellino erano segni tangibili. Ben venga! Noi abbiamo lasciato correre le cose e lo abbiamo stimolato in modo positivo, senza fretta e lasciando sempre a lui l’ultima parola.

Paraventolo è un bambino sensibile oltre la media: è molto attento e per questo ci ha stupiti con la sua tenerezza. La settimana prima di cominciare si è messo seduto sul tavolo a fare stanghette, a scrivere il suo nome. Lo vedevi che si sforzava di fare qualcosa, ma non aveva una direzione. Dopo un po’ ci guarda e ci dice “Sto facendo i compiti per farmi trovare preparato, ma io non so come si fanno i compiti!”. Inutile dire come l’abbiamo presa…

Arriviamo a questo fatidico primo giorno di scuola, con il suo zainetto pulito e preparato da almeno un mese prima. 

È stato emozionante, molto forte, è qualcosa che va vissuto fino in fondo. Mi appello a tutti voi, papà e mamme: vivere queste fasi fondamentali della vita dei propri figli (e anche della propria) NON HA PREZZO. Cercate di fare la collezione di questi momenti, arricchiranno la tela della vita. 

Dopo tre settimane posso dire che è contento di andarci, di scambiare le sue carte pokemon con tutti (la moda del momento) e di fare tutto il resto. Lo vedo sereno. Sono felice che sia così.

L’ingresso alle scuole elementari sancisce il primo passo nel  mondo della vita reale. Cominciano le regole, lo studio, le rinunce a giocare (anche se per 10 minuti). Comincia una nuova vita. 

Amore di papà, ti osservo in disparte e ti studio. Mi rivedo in te, con la cartella, a salire quei gradini, pronto a conoscere il mondo. Un mondo diverso dal tuo, forse più reale, ma altrettanto stupefacente. Ti prometto che cercherò di unire questi due mondi e tirare fuori il meglio di entrambi per te. Forza!

Sereno Poco Variabile e la scuola materna

La fortuna di Sereno Poco Variabile è stata quella di andare nella classe della scuola materna del suo fratellone. La scuola, gli amichetti della classe del suo idolo…insomma, tutto è già conosciuto e questo avrebbe potuto aiutare. In realtà è come se fosse stata una scuola completamente nuova 😅.

Nonostante tutto fosse in regola per un inserimento tranquillo al 100% alla fine ci siamo dovuti ricredere. Per carità, nessuna scenata eccessiva o strilli come se lo stessero squartando dal vivo, ma di grattacapi ne abbiamo avuti. Primo fra tutti il giardino.

Dovete sapere che i bimbi della prima elementare e quelli della scuola materna, visto che sono due edifici adiacenti, confinano. Morale della favola? Il primo giorno d’inserimento i due si sono incontrati e salutati dal rispettivo giardino poi…l’apocalisse! Sereno Poco Variabile ha cominciato a piangere disperato e piangendo diceva: “Come posso fare ad arrivare dall’altra parte?”. Tenerone di papà! Queste cose mi fanno diventare ancora più mollaccione, porca paletta!

Fargli capire che non poteva andare da lui…beh, potete immaginare quanta allegria lo ha investito alla notizia.

Il resto dell’inserimento è andato un po’ come sulle montagne russe. La volta in cui si alza bene arriva contento fino all’ingresso della classe, poi comincia ad avvinghiarsi addosso a me (o ad Annurchetta) così forte che serve il piede di porco per scollarcelo di dosso. La volta che si alza male…finisce che arriviamo in ufficio già stanchi e pure un po’ incazzati. 

L’unica costante fissa di questo inserimento: il grembiule. Quello, cascasse il mondo, non se lo mette nemmeno se lo minacci di morte. Pazienza…imparerà, tanto sono cintura nera dei 5 minuti d’oro.

Ma, in finale, com’è andata?

Tirando le somme, l’inizio della nuova scuola è stato una gran bella novità, ricca di emozioni e di qualche imprecazione passeggera. Tre settimane credo siano sufficienti per poter dire che, tutto sommato (grat grat…e qui scatta la grattatina scaramantica) il cambiamento è stato accolto bene.

Ora spetta a noi genitori aiutarli a mantenere la tranquillità che tale cambiamento porterà nel tempo.

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4 comments

Fabrizio Ottobre 12, 2019 - 4:05 pm

Emozionante leggerlo. Noi oggi ci siamo commossi quando Mattia in piscina è stato spostato dagli istruttori nella piscina dei grandi. Due teneroni commossi!

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SimoneDF Ottobre 13, 2019 - 10:04 pm

Grazie Fabrizio! Sai, sono piccole cose quotidiane, ma quando tu, che sei il papà, sei cosciente che tuo figlio cresce…sonno lacrime di gioia. È bellissimo fare parte di questo gioco. Posso immaginare l’emozione che avete provato, la sto provando io ora! È diventato proprio un ometto. Un grosso abbraccio a tutti!

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Gufo a molla Novembre 9, 2019 - 10:01 am

Che tenerezza quando non poteva raggiungere il fratello! Povero, è commovente.
Ma hanno il grembiule alla scuola dell’infanzia?

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SimoneDF Novembre 10, 2019 - 9:52 pm

Quando me l’hanno raccontato mi si è stretto il cuore per la tenerezza. Ai miei occhi è sempre un uccellino indifeso e queste cose sono bellissime perché ti rendi conto della purezza dei bimbi.
All’inizio sono tolleranti, li lasciano senza, l’importante è che abbiamo la maglietta con il “colore sociale” della sezione (nel nostro caso blu). Dopo un paio di mesi è consigliato caldamente indossarlo, ma avviene tutto con molta naturalezza.

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