L’allattamento è più duro del parto?

by Simone
primo piano di un neonato durante l'allattamento

Chiedere a un papà se l’allattamento è più duro del parto è come chiedere a un gallo se è nato prima l’uovo o la gallina. Eppure, per mia esperienza personale e (ovviamente!) indiretta è così.
Ricordo perfettamente e nei minimi dettagli la nascita di Paraventolo prima e di Sereno Poco Variabile poi. Tra i giorni più belli della mia vita ci sono questi due eventi.
Stranamente non me so beccato insulti o imprecazioni con voce in stile l’esorcista in tutte e due le occasioni…

Non ho idea del dolore che si prova durante il parto. Come spettatore impotente avrei dato qualsiasi cosa per far soffrire meno la mia povera Annurchetta, ma non potevo. Il mio unico supporto è stato quello di abbracciarla e farmi strillare nelle orecchie, e alla fine dei giochi ero un elefante africano con le orecchie enormi ma senza, ahimé, la fantomatica proboscide.

Pensavo che il peggio fosse passato ma in realtà ho scoperto a mie spese quanto può essere micidiale l’allattamento. Non so come è andata agli altri ma a me ha creato non pochi problemi di gestione della coppia e di supporto psicologico.

Con la depressione post parto galoppante sulla fascia, come papà ho dovuto raddoppiare la larghezza delle spalle per sostenere quella situazione.
I primi giorni sono stati quasi normali, ma il nostro Paraventolo non prendeva peso e nel giro di una settimana aveva perso 300 grammi. La cosa ha cominciato a preoccuparci, soprattutto perché era nostra volontà dargli il latte materno punto e basta. Non esistevano compromessi.

Capire come allattare il bimbo, però, non è semplice, così siamo andati al consultorio per essere seguiti e per ricevere suggerimenti. In quei momenti la cosa importante per la mamma è sapere che non è la sola ad avere questo problema. Contemporaneamente ☹ sono sopraggiunte le ragadi e i capezzoli della mia povera Annurchetta sembravano boccioli di rosa appena schiusi e consumati.

La paura in lei cresceva e ogni volta che arrivava il momento di allattare era una tragedia e l’inizio di uno stato di ansia elettrizzante. Percepivo la sua inquietudine e cercavo di aiutarla, di darle supporto ma è difficile creare empatia con tua moglie o la tua compagna in situazioni del genere.

Così, siccome l’unica cosa che cresceva erano i malumori tra me e lei mentre il povero Paraventolo era stabile ma non dava cenni di crescita (dopo quindici giorni che era tornato a casa), cominciavamo a essere preoccupati sul serio

Una sera, ancora lo ricordo come se fossero quattro anni fa 🙂 , la goccia che ha fatto traboccare il vaso: ho passato Paraventolo sul letto ad Annurchetta e lei, per rifiuto, non voleva prenderlo in braccio, con il rischio di lasciarlo cadere sul letto.

Non ci ho visto più.

Mi sono inca…arrabbiato, ho inveito contro di lei e sono uscito sotto la pioggia torrenziale alle 23. Mi sono preso una birra e mi sono fatto più o meno 8 km a piedi, dopodiché sono rientrato.
Annurchetta era molto scossa dalla mia reazione ed è scattato qualcosa in lei. Abbiamo parlato molto e abbiamo deciso che in fin dei conti il latte artificiale non era poi la fine del mondo. L’importante era la salute di nostro figlio.

Così abbiamo cominciato a dare il latte artificiale a Paraventolo, che ringraziando il cielo cominciava a crescere. Nel frattempo abbiamo affittato un tiralatte elettrico per mantenere il latte materno, e anche se la scena era patetica e mia suocera ci prendeva per il c..in giro perché di latte ne usciva un millimetro buono, ci abbiamo creduto e siamo andati avanti. “Pensa positivo”, le ripetevo.

Si è tirata il latte per 15 giorni con me come motivatore a brindare per ogni goccia di latte tirata. In due settimane siamo passati da 1 mm a 2 mm nel biberon. Non abbiamo mollato mai. Per noi era già una vittoria, anche perché Paraventolo cominciava ad avere il doppiomento, ottimo segno!
Poi un giorno tornando a casa ho aperto la porta e… miracolo! Annurchetta stava provando ad allattarlo.

Volete sapere com’è finita? Fino a 17 mesi Paraventolo ha preso il latte materno.
Ringrazio tutte le persone che hanno dato supporto a mia moglie facendole capire che non era sola. Sono grato per la sua tenacia e per la mia pazienza. Ringrazio quella voglia di crederci che ci ha fatto scornare e riappacificare. Piccoli passi per arrivare a fare chilometri.

Possiamo fare qualsiasi cosa e se non ci riusciamo pazienza: l’importante è accettarlo, andare avanti e pensare esclusivamente al bene dei figli.

Per mia esperienza personale rimango dell’idea che l’allattamento sia più duro, complessivamente, del parto. Solo per mia esperienza personale. Che ne pensate? Qual è stata la vostra esperienza?

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