Chi non ha mai avuto paura della morte, nemmeno una volta? Lo so cosa state pensando…che mi sono bevuto il cervello o ho preso un colpo di calore. No, ma ogni tanto un articolo d’introspezione mi aiuta a riallineare i pensieri.
Sarò sincero: la paura della morte è qualcosa che va oltre il mio controllo, che crea in me un blocco psicologico, non dico di avere attacchi di panico ma poco ci manca.
Ehm…senti Simo’…te la senti de racconta’ ‘sta robba? Sai che te dò sempre contro, ma stavolta nun ce vedo niente de male se voi parla’ de altro…😅
Da adolescente l’ho subita come una condanna, come un macigno di 10 tonnellate sempre presente nelle mie tasche. Rimanere a galla nel mare delle paure, con quella zavorra, è stato impossibile.
Lo sanno bene i miei migliori amici, i miei genitori, Annurchetta. È qualcosa che va oltre la mia razionalità.
Associare la morte fisica al nulla, per l’eternità, mi ha consumato per anni. Per fortuna il conforto delle persone care mi ha dato la forza di “superare parzialmente” questa paura, di fare un passo dopo l’altro in avanti.
Paura, frustrazione, ineluttabilità. Rabbia, sconforto, lacrime e notti insonni. Urla silenziose hanno squarciato la mia anima per molto tempo, a cercare un perché. Perché?
Quando non pensavo a niente, il niente tornava nella mia mente e di nuovo la stessa domanda: Perché? Diamine! Perché? Nessuna risposta, come mi aspettavo.
Nel frattempo sono cresciuto, mi sono laureato, ho trovato l’amore della mia vita, ho trovato un lavoro che mi soddisfa abbastanza e ho avuto due splendidi bimbi. Ma la domanda, l’ossessione di questa condizione ultima è stata sempre lì, appollaiata sul palo della luce, lungo la strada per andare a lavorare.
Due anni fa circa, all’improvviso, di martedì (ancora lo ricordo bene), ho realizzato che non avevo più paura. Perché? Perché sono diventato papà, ora sono un genitore, responsabile della vita di due figli, nel mio caso.
Voglio e devo pensare a loro e provvedere a dar loro il meglio che posso. Soprattutto voglio aiutarli a crescere (bene, mi auguro) in questa vita che spesso, per quello che vedo, prende delle pieghe strane e inaspettate. Ecco il perché!
Quel martedì ho realizzato di non avere più paura di morire. Ho capito e accettato che fa parte della vita. Tutto ha avuto un senso e il cielo, dopo il temporale, ha cominciato a schiarirsi e diventare sereno, grazie ai miei due figli.
Essere genitore mi ha fatto crescere, mi ha portato a fare domande e a cercare risposte. Risposte che non ho trovato subito o che ancora sto cercando dentro di me, intorno a me.
Essere diventato un papà ha messo la mia vita in secondo piano e portato sul gradino più alto del podio la vita dei miei figli e la loro salute, il loro benessere.
Questa nuova prospettiva mi ha fatto comprendere meglio il motivo del mio malessere. Vedere dal basso verso l’alto le vere priorità (almeno per me) hanno cacciato via la più profonda e radicata delle paure, la mia bestia nera. Ho imparato a trasformare quest’angoscia esistenziale in energia vitale, in voglia di dare il massimo per loro, insegnargli il rispetto, l’integrità e la bellezza della vita.
Essere papà è un viaggio senza libretto d’istruzioni.
Essere papà è superare i propri limiti per amore della famiglia, è andare oltre l’inimmaginabile, è superare le proprie paure. Nel mio caso, la paura della morte.
2 comments
Caro amore mio sono felice per te!
Non è stato semplice il cammino con questo terribile pensiero!
Eri inconsolabile !
Ma resoro ricorda che sono sempre stata convinta AN LO SO ! LAVITA COMINCIA PROPRIO DOPO QUESTA FATIDICA MORTE.
In realta se sapessimo cosa ci aspetta vetamente VORREMO TUTTI ANDARCI SUBITO!
Dopo non esiste il nulla!
DOPO C’E …LA VERA VITA !
😘 compagni di mille battaglie combattute e vinte! Grazie mamma!