7 anni di te e di me

by SimoneDF
parete rossa con ante della finestra verdi chiuse e un cuore giallo disegnato sopra

Sono passati 7 anni da quando io e te ci siamo scambiati le  nostre promesse di amore eterno, davanti a tutti i testimoni. Ammazza se erano tanti. Qualsiasi cosa io faccia ora sono fregato, troppi testimoni oculari. Ricordo tutto di quella giornata che in reatà è durata un secondo, e tu?

Ricordo il mio arrivo in ritardo (nemmeno fossi la sposa), il caldo insopportabile di quella giornata. Ricordo il tempo, lento  e fresco, passato dal barbiere di fiducia del tuo papà. Ho avuto la sensazione, in quel momento, di sentirmi bene e di voler ringraziarlo per quella dritta.

Durante la notte della vigilia sarò dimagrito un paio di chili, perchè i pantaloni che il giorno prima mi stavano perfetti erano larghissimi…mica ho capito come ho fatto a non rimanere in braghe di tela durante la cerimonia! Misteri della vita. Magari il buon Dio mi ha voluto graziare davanti a 400 persone. Di questo gli sono grato.

Ero teso, tesissimo, prima del tuo arrivo. Saresti arrivata? Ne ero certo! Per farti una sorpresa mi sono fatto preparare un fazzoletto, cucito all’interno della mia giacca, con la scritta “sei bellissima”, da mostrarti appena arrivata all’altare.

Appena di ho vista non ci ho capito più niente. Come si dice a Roma: “non me ricordavo manco come me chiamavo”. Splendida, raggiante, sei sfrecciata come un razzo su quel tappeto per la vergogna e l’emozione. Alla terza nota della marcia nuziale eri già da me e il tuo povero papà te lo sei trascinato come un cane che tira il padrone.

Gli altri mi hanno ricordato che ti dovevo sollevare il velo e tutto il resto. Io ero lì, inebetito. Non capivo niente. Ero ammaliato e intontito, emozionato e stordito, come se avessi ricevuto una tortorata in testa.

Ricordo il caldo: stavo quasi per svenire, a un certo punto. Poi la predica di tuo zio, che ci ha sposati, lunga come una maratona. Gli invitati avevano cominiciato a roteare gli occhi all’indietro. Tua mamma ce l’aveva a morte con la fioraia e la chiamava buongiorno tristezza.

Alla fine via, fuori dalla chiesa! I miei bastardissimi amici mi hanno tirato il riso come se facessimo a sassate, nelle foto si vedono lunghi filamenti bianchi diretti sulla mia faccia. Non dico che me lo aspettavo, ma ci eravamo premuniti: all’uscita abbiamo accolto tutti con due occhiali protettivi da officina! Che ridere.

La festa è stato un susseguirsi di emozioni. La cosa che ricordo meglio è che non ho magnato (avete letto bene, magnato, non “mangiato”, quando me incacchio parlo romanaccio) e che ogni volta che arrivava una portata noi puntualmente ci alzavamo e al ritorno…mi spariva la portata. E che ca…spita! Dopo tutta’sta fatica nun me fate magna’? Ma io ve pijo a mozzichi!

I balli, le lanterne volanti, la mitica nonna Angelinetta che è stata sveglia fino alle 2 del mattino alla faccia dei suoi 81 anni. Le chiacchiere fino alle 5 del mattino con tutti. Bello, bello bello. Lo rifarei un milione di volte, ma solo perché ci sei tu al mio fianco. Il resto non conta.

Bene, ora passiamo ad oggi. Dopo sette anni di matrimonio che ne dici? ci siamo evoluti? Ci siamo rincoglioniti? Non ci sopportiamo più? Probabilmente hai capito che sono un cacacazzi di prima categoria: ti ringrazio pubblicamente per sopportarmi, ce ne vuole di pazienza con me. Dicono che sia l’anno della crisi…vedremo. Per ora, da lì a qui in mezzo ci abbiamo ficcato dentro un sacco di cose: Paraventolo, la casa, Sereno Poco Variabile, discussioni, uscite romantiche, discussioni, spaventi e chi più ne ha più ne metta.

Siamo molto diversi su alcuni aspetti, siamo molto simili in altri. La cosa più importante però è che si parla sempre. Sei incazzata con me? Ne parli…o lo scopro dal tuo silenzio o quando ti dico “che hai?” e tu mi rispondi “niente.” Ecco: lì’ mi preoccupo un po’…
Nonostante tutto posso dire che abbiamo la pellaccia dura, segnata da cicatrici nel corso di questo tempo ma che non bruciano, perché siamo sempre andati nella stessa direzione.

Parlare, parlare, parlare. Penso che sia importantissimo per mantenere il clima giusto in famiglia, nonostante le madonne che una durissima giornata di laovoro può farti uscire. Io e te parilamo, non ci capiamo, parliamo, ci capiamo (non sempre). Io sono uno di quelli che dà per scontato alcune cose, tu invece sei lungimirante: capisci i miei limiti mentali e mi tratti come un terzo figlio. Accetto il paragone e bon, come si dice da queste parti.

Se dovessi tornare indietro non cambierei una virgola di quello che ho fatto, di quello che ci siamo costruiti. Tutto quello che è ora è stato il lento divenire delle nostre vite incrociate. Non è un caso se si sono incrociate. Ti avrei di sicuro incontrata in un’altra occasione, ti avrei sempre considerato troppo dolce per una bestia rara come me, mi sarei innamorato a poco a poco di quel diamante nascosto nel più profondo degli abissi.

Ora quel diamante lo porto con me, sempre: basta pensarti! Nel bene e nel male, quando sorridi e irraggi il mondo della tua luce o quando ti incazzi giustamente o ingiustamente con me. Un’ anima così pura mi inebria della sua essenza fino alle ossa e mi fa crescere. Questa sei tu. Quando penso a te ripenso ai tuoi occhi, al tuo sorriso, alla serenità che m’infonde l’osservarti, come un bambino che, nascosto dietro alle tende di casa, osserva la ragazza più grande che le piace e ne idolatra ogni gesto.

Di questi 7 anni il bilancio per ora è più che positivo, perché ci siamo promessi di esserlo sempre, positivi. La vita è dura, si sa, ma insieme è un po’ meno dura e più divertente. Buon anniversario, Annurchetta!

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4 comments

Rita Mondi Giugno 26, 2018 - 10:27 pm

Sono felice della tua felicità. Solo questo ho sempre desiderato per te e tua sorella. Il resto NON CONTA . Volevo x voi una persona NORMALE e – i fatti me lo confermano – sono stata esaudita. SONO IMMENSAMENTE X QUESTO.

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Rita Mondi Giugno 26, 2018 - 10:31 pm

È saltata una parola importantissima : sono immensamente GRATA x questo.

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SimoneDF Giugno 28, 2018 - 11:15 am

Sono felice che tu sei felice che io sono felice 😉

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Stefi Giugno 27, 2018 - 2:30 pm

Chiudo gli occhi e rivivo tutto di quel giorno, che gioia immensa. Anche io sono GRATA per tutto quello che ci siamo costruiti…7 anni di te e di me!

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